Punti chiave
- Nel 2050 il cambiamento climatico potrebbe portare 65 milioni di persone in più in una condizione di insicurezza alimentare e se non intraprendiamo ulteriori azioni, condivise, immediate e su larga scala, si stima che, entro il 2100, le temperature potrebbero aumentare di 3.2°C.
- Nonostante questo, anche per soddisfare il nostro fabbisogno di cibo, consumiamo più risorse naturali di quante il Pianeta sia in grado di rigenerarne ogni anno. Il 15 maggio 2022 per l’Italia è stato l’Overshoot Day: il nostro Paese ha consumato la quantità di risorse naturali che riesce a ripristinare in un anno. Per soddisfare la pressione sulle risorse servirebbero 2,7 pianeti.
- È fondamentale mettere a disposizione di tutti gli strumenti per poter comprendere e agire: ad esempio, gli under 35 d’Europa ritengono la crisi climatica un problema prioritario, ancor più importante della pandemia Covid-19. Solo 3 su 10 sono pronti a fare la loro parte
- Ecco perché la Fondazione Barilla si rinnova e parla alle persone attraverso una squadra di comici, cuochi e intrattenitori per affrontare in chiave ironica e divertente temi complessi ma prioritari per la salute del Pianeta. Tra i volti noti anche Lillo, Yoko Yamada, Max Angioni e Laura Formenti
- Oltre all’impegno nelle scuole e i progetti di ricerca, tante altre novità: un libro ricco di dati e curiosità; un sito rinnovato che sarà animato dagli studi della Fondazione e dai cosiddetti “food facts”, pillole di conoscenza che poggiano su solide basi scientifiche
“Sostenibilità”, “ambiente”, “cambiamento climatico” sono parole che sentiamo sempre più spesso, ma che sembrano riguardare qualcosa lontano dalla nostra quotidianità. Eppure, così lontano non è. La comunità scientifica prevede che per contenere l’aumento delle temperature intorno ai +2°C, dovremo ridurre di un quarto le emissioni di gas che alterano il clima entro il 2030. La crisi climatica (per es. alluvioni e siccità estreme) rischia di compromettere la produzione alimentare per cui, nel 2050, 65 milioni di persone in più rischieranno di non avere abbastanza cibo. Inoltre, senza politiche globali efficaci e condivise, l’aumento delle temperature potrebbe toccare in media i 3,2°C entro il 2100. Se da un lato i sistemi alimentari, dalla produzione al consumo includendo anche lo spreco di cibo, sono corresponsabili di questo processo, generando fino al 37% delle emissioni di gas che alterano il clima, dall’altro è chiaro che per invertire questa tendenza è necessario favorire anche un cambiamento nei comportamenti delle persone. Partendo da queste premesse, in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente (5 giugno), Fondazione Barilla annuncia l’avvio di una serie di iniziative orientate ad aumentare la consapevolezza su questi temi, che riguardano ognuno di noi. Un annuncio che assume ancora più importanza a 24 ore dall’Overshoot Day italiano (15 maggio), giorno dal quale il nostro Paese è ufficialmente in debito con il Pianeta, avendo consumato la quantità di risorse naturali che questo riesce a ripristinare in un anno: secondo le stime di Global Footprint Network, per soddisfare i ritmi di consumo degli italiani servirebbero 2,7 pianeti.
La decisione di questo cambio di rotta nasce da una considerazione: le informazioni allarmistiche, invece di avvicinare e coinvolgere le persone, rischiano di creare un senso di distacco e impotenza. Eppure, tutti possiamo fare la nostra parte per il cambiamento e in particolare tra i più giovani, emerge la volontà di dare un contributo concreto. Se da una parte, infatti, circa un giovane su due in Europa (il 46% nella fascia 18-35 anni) ritiene che riscaldamento globale sia uno dei più gravi problemi che il mondo debba affrontare (più della pandemia di Covid-19), dall’altra sono già 3 su 10 (34%) a sentirsi i principali attori chiamati a fronteggiare questa situazione urgente.
Ma come essere parte attiva di questo cambiamento virtuoso? Fondazione Barilla ha deciso di fornire alle persone una serie strumenti per capire il problema e passare all’azione. A partire dai “food facts”, messaggi brevi, utili e interessanti, comprensibili da tutti, con evidenze chiare a cui associare un gesto semplice da mettere in atto. Ne sono stati creati più di mille, nati dalla “traduzione” delle evidenze scientifiche raccolte negli anni da Fondazione Barilla e degli studi più recenti su cibo e sostenibilità. Alcuni sono stati raccolti nel libro “100 Food Facts – Piccola Guida per grandi cambiamenti”, altri sono stati utilizzati per la realizzazione di una serie di video ironici, sviluppati grazie al supporto dell’agenzia digitale integrata Next 14, da veicolare sul sito, i social e nelle scuole, per avviare un’attività di sensibilizzazione con un linguaggio divertente e accattivante.
“Oggi inizia un nuovo percorso per Fondazione Barilla: far conoscere alle persone il grande lavoro che abbiamo sviluppato negli ultimi 10 anni. Per parlare a tutti, soprattutto ai giovani. Crediamo che i veri cambiamenti partono dalle persone e ciascuno di noi può fare la differenza attraverso le proprie scelte quotidiane” – ha dichiarato Francesco Giliotti, Vice Presidente della Fondazione Barilla.
“Per noi il cibo è gioia, condivisione, cultura. Crediamo che aumentare la consapevolezza sulla relazione tra cibo, persone e pianeta sia fondamentale e, per coinvolgere chi non ha mai familiarizzato con questi temi, abbiamo scelto di usare l’ironia. In questo modo anni di studi e ricerche scientifiche arriveranno alle persone, in modo leggero, divertente e utile allo stesso tempo – ha dichiarato Matteo Pauri, Direttore Operativo della Fondazione Barilla.
In parallelo a tutte le attività di divulgazione, proseguirà anche il lavoro di ricerca: “Le sfide del sistema alimentare impongono nuovi approcci e soluzioni. Come Fondazione Barilla siamo alla guida del progetto europeo Life Climate Smart Chefs per far leva sul ruolo degli chef come promotori del cambiamento attraverso diete a basse emissioni, nutrienti e accessibili, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulla relazione fra cibo e crisi climatica. Abbiamo avviato inoltre una collaborazione triennale con il Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) per tracciare nuovi percorsi capaci di assicurare la sicurezza alimentare in un contesto geopolitico di grandi cambiamenti e comprendere le implicazioni sul costo del cibo per i cittadini europei” – dichiara Marta Antonelli, Direttrice della Ricerca di Fondazione Barilla.
“Ho sposato subito questo progetto, proposto da Fondazione Barilla, perché l’ho sentito coerente con il mio percorso professionale e artistico. In fondo noi attori e comici siamo chiamati anche a muovere le coscienze delle persone, ed è importante riuscire a farlo con ironia, con un linguaggio comprensibile e capace di stimolare una loro risposta. Credo che questo progetto riguardi tutti noi, visto che parliamo della Terra in cui viviamo” – conclude Lillo, attore.