In Italia, se si escludono le vendite online che transitano dai siti aziendali e da quelli della Gdo, oltre il 90% del wine e-commerce dei principali produttori è intercettato da piattaforme online specializzate. Complessivamente, nel 2020, le principali piattaforme specializzate nella vendita di vino on-line hanno incrementato i propri ricavi del 132,8% sul 2019, e dai preconsuntivi 2021 risulta un ulteriore incremento superiore al 60%. E’ quanto emerge dall’indagine sul settore vinicolo nazionale pubblicato oggi dall’Area Studi di Mediobanca.
Lo sviluppo delle vendite on-line di vino, che ha subìto un’accelerazione in seguito al lockdown del 2020, emerge chiaramente dall’analisi dei fatturati del triennio 2018-2020 dei principali pure player nazionali. La classifica è guidata da Tannico che nel 2020 ha fatto registrare ricavi per 37,1 milioni di euro, in crescita dell’83% sul 2019. Aumenti in tripla cifra per Vino.com (+218,7%) che, superando i 30 milioni di euro, ricopre la seconda posizione e per Bernabei (+160,4%) a 25,9 milioni. Sopra i 10 milioni di euro anche il fatturato di Callmewine (12,4 milioni), in aumento del 93,3%. XtraWine, raddoppiando il proprio fatturato rispetto al 2019, supera i 7 milioni di euro mentre Winelivery si avvicina allo stesso importo dopo una crescita del 491,6%. Il 2020 è stato un anno di forte sviluppo anche per realtà di minori dimensioni, alcune delle quali, come Etilika, nate proprio in pieno boom.
A livello globale l’e-commerce pesa per il 4% nelle vendite di vino (era il 2% nel 2018) e si stima possa arrivare al 6% entro il 2025. Nel 2021 le vendite on-line delle principali imprese vinicole sono cresciute del 30,4% rispetto all’anno precedente.