Breaking
Dom. Dic 22nd, 2024

E’ ora che fragole e berries BIO escano dal mercato di nicchia ed occupino il segmento che la domanda esige. Ce lo chiedono ormai a gran voce GDO e consumatori.

Ad asserirlo con documentata cognizione è Pietro Ciardiello, direttore della cooperativa Sole che, già dal 2021, è impegnata in una campagna BIO dalle proporzioni inedite per le aziende del settore.

I primi segnali di un autentico salto nelle richieste del prodotto biologico, scevri da dubbi legati all’occasionalità del momento, ci sono arrivati l’anno scorso dai mercati esteri. Quello nord europeo, in particolare, lo abbiamo visto spostarsi con decisione dal convenzionale al biologico, tant’è che il nostro prodotto premium, SiBon BIO, è riuscito ad accrescere rapidamente la sua numerica distributiva.

E la campagna attuale, ormai agli sgoccioli, sembra consacrare questo trend positivo che, in vero, avevamo previsto in anticipo. Altrimenti il mercato non ci avrebbe trovati pronti. – Riferendoci unicamente alle fragole BIO, la stagione di Coop Sole si chiuderà molto bene, sfiorando i 2.000 tons commercializzati-. Di fatto, alla consolidata richiesta dall’estero, da quest’anno, riscontriamo una straordinaria attenzione al segmento anche da parte della GDO nazionale. Alcune insegne, ad esempio, stanno dando prova di intercettare molto bene il cambio di rotta della domanda al consumo e di conseguenza di valorizzare molto bene il nostro prodotto “non convenzionale” nei punti vendita.

Grazie a questa accresciuta sensibilità delle insegne italiane rispetto al BIO ma soprattutto alla loro dimostrata disponibilità a progettare nuovi percorsi in totale collaborazione, per il futuro, punteremo molto anche sul mercato domestico e il biologico sarà sempre più al centro delle nostre strategie produttive. Coop Sole, infatti, ha già messo le basi per diventare dalla prossima campagna la più grande piattaforma italiana di fragole e “piccoli frutti” BIO (more, mirtilli e lamponi) di qualità premium.

Sono convinto, inoltre, che una buona affermazione del biologico – prosegue Ciardiello – sarà fondamentale per migliorare la percezione qualitativa generale del settore sul piano della salubrità. Se si dimostra, infatti, che è possibile fare BIO su grande scala, sarà più facile far percepire correttamente il riposizionamento generale dell’intero settore in tal senso.

Non ci sfuggono, infatti, le periodiche pubblicazioni in cui l’immagine della fragola ne esce fortemente penalizzata perché vissuta ancora come uno dei frutti fra i più trattati al mondo e perciò fra i meno salutari. Questa convinzione condiziona inevitabilmente la modalità d’acquisto del consumatore che risulta discontinua ed altalenante: a volte egli cede alla tentazione del gusto e del profumo, altre volte si autocensura e si limita perché preoccupato per la sua salute e soprattutto per quella dei suoi figli. È una credenza che va sovvertita e noi,con Sibon BIO, faremo la nostra parte.

Related Post