“Confermo, le forme di Parmigiano Reggiano che appaiono nel film danese intitolato Tuscany e dedicato alla Toscana sono le nostre”. Lo dice al Resto del Carlino Gianluca Raguzzoni, proprietario della nota azienda agricola Hombre di Marzaglia che interviene su un ’incidente’ davvero curioso di cui in queste ore parlano su ogni social media con commenti sarcastici e divertiti: questo documentario firmato Netflix sulle bellezze toscane, infatti, mette al centro un’eccellenza tipica di Modena, Parma e Reggio, appunto il formaggio di cui Hombre è uno dei maggiori produttori.
Il tutto inserito in una storia per immagini di un altro territorio, visto che il lungometraggio danese, nel quale recitano Anders Matthesen, Cristiana Dell’Anna e Andrea Bosca, narra le vicende di uno chef danese che si trova nella regione del capoluogo Firenze per vendere la tenuta del padre. Qui, però, incontra una donna che lo spinge a rivedere il suo atteggiamento verso la vita e l’amore, scegliendo invece di esaltare le eccellenze culinarie toscane come, appunto, il ’nostro’ Parmigiano Reggiano.
Un autentico autogol, dunque, che da un po’ sta facendo impazzire il web come conferma lo stesso Raguzzoni: “Un amico americano, esperto nel nostro settore, alcuni giorni fa – spiega l’imprenditore – mi ha chiamato proprio per dirmi che aveva visto su Netflix, negli Usa, questo film. Si era accorto che il formaggio era il nostro proprio dal codice che identifica indubitabilmente le nostre forme biologiche, il 2924. Non ho visto l’intero film e quindi non so come esaltino le eccellenze toscane, ma certamente i danesi sono venuti da noi per le riprese nell’ottobre 2020.
Una troupe molto professionale e gentile, alla quale abbiamo mostrato la nostra azienda: da allora, però, non ne abbiamo più saputo nulla e poi abbiamo ritrovato le immagini nel film sulla toscana.
Ci sono circa 2 minuti dove vengono mostrate le nostre forme, peccato non sia un video sull’Emilia Romagna, ma appunto sulla Toscana. Sto leggendo molti commenti sui social al proposito”. In effetti, su Facebook e Twitter l’ironia (e le offese) nei messaggi si spreca e c’è anche chi vede il solito complotto per inquadrature troppo insistite sui marchi. Si vedrà, quel che è certo, per ora, è che il consorzio Parmigiano Reggiano non l’ha presa bene: “Non si tratta di un’operazione concordata e l’episodio è ritenuto una rappresentazione lesiva della denominazione”.