Otto acquisti su dieci abbandonati prima del check-out, con una corsa all’affare che esplode negli ultimi giorni del mese e un traffico da mobile che ormai è predominante fino al 70%. E il sabato, al contrario di quanto avviene nel mondo fisico, in rete nessuno fa shopping. E’ quanto riporta Horecanews.it.
Sono alcuni dei dati emersi dal report globale su trend e statistiche dell’e-commerce per il 2022 di SaleCycle, realtà anglo-francese specializzata nelle attività di remarketing. Il report prende in considerazione un campione basato sugli e-commerce delle centinaia di aziende clienti dell’agenzia, e composto da 8,4 miliardi di percorsi di acquisto online, 178 milioni di e-mail inviate e 164 milioni vendite online nei settori del retail, della moda e dei viaggi e turismo.
I dati
Nel 2021 il culmine di vendite online, secondo SaleCycle, si è registrato nel mese di novembre, in corrispondenza delle ricorrenze promozionali del Black Friday e del Cyber Monday. Su base mensile il giorno che mediamente fa registrare il numero maggiore di vendite è il 26, in prossimità dei giorni in cui a molte persone viene accreditato lo stipendio. Il lunedì è, invece, il giorno della settimana in cui gli utenti acquistano maggiormente online, mentre il sabato le vendite sono regolarmente al minimo. Durante la giornata, gli orari di punta in relazione al volume di vendite online corrispondono alle 11 e alle 20.
Sempre nel corso del 2021 il tasso totale di abbandono del carrello corrisponde all’80,68%, valore leggermente inferiore rispetto all’81,08% registrato nel 2020. La domenica sembra aver generato il tasso di abbandono più elevato, mentre il mercoledì il più basso.
“La pandemia ha contribuito ad accelerare il processo di trasformazione digitale, spingendo sia le aziende che i consumatori a ricorrere all’e-commerce per vendere e acquistare qualsiasi tipo di prodotti, dai beni di prima necessità ai regali», spiega Brad Ward, content manager di SaleCycle e autore dello studio. «Le modalità di interazione dei consumatori con i brand sono in continua evoluzione. Le persone si aspettano che siano in grado di creare delle esperienze di acquisto omnicanale, fluide e personalizzate“.
Il boom del mobile
Particolarmente interessanti i dati legati ai dispositivi utilizzati. Il 71,23% del traffico online è generato da dispositivo mobile, mentre il 28,77% da desktop. Nel momento di effettuare l’acquisto, però, in molti si spostano sul computer: rispetto al volume di vendite, gli smartphone pesano per il 56%, mentre il desktop per il 44%.
“I trend legati al volume di vendite online sono sempre più influenzati e dettati dall’utilizzo dei dispositivi mobili, – prosegue Ward. – “L’innovazione tecnologica, l’arrivo di schermi più grandi e il 5G sono tutti elementi che hanno permesso agli e-commerce di creare delle esperienze di acquisto indimenticabili anche da smartphone. Questa tendenza non farà altro che continuare. Tutti quei retailer che stanno trascurando l’ottimizzazione della user experience da dispositivo mobile rischieranno quindi di non rimanere al passo con i cambiamenti nel comportamento di acquisto degli utenti“.
Top 3 degli e-shop: moda, retail, viaggi e turismo
Tra i settori monitorati da SaleCycle, quello della moda ha generato il volume più elevato di vendite online (71 milioni), seguito dai settori del retail (66 milioni) e dei viaggi e turismo (14 milioni). Nel retail spiccano gli acquisti per gli alimentari, una conseguenza diretta della pandemia. Molto richiesti anche articoli di arredamento, sport, cosmetica e tecnologia. Per quanto riguarda il settore viaggi, a farla da padrona sono gli hotel, ma il noleggio auto ha registrato una crescita significativa.
“Monitorare i cambiamenti legati ai trend di navigazione e acquisto degli utenti – conclude Ward – permette alle aziende di individuare opportunità e insight che altrimenti avrebbero ignorato, come ad esempio includere nella propria strategia nuovi canali di marketing digitale per acquisire nuovi clienti“.