Il caso di un ristoratore di Firenze: “A luglio bolletta di energia elettrica da oltre 7mila euro, con un aumento in un anno del 368%. Volete farci morire a favore delle multinazionali?”
“Basta con la politica che promette e non mantiene, che torna sui territori solo quando deve prendere i voti. Non c’è più tempo, da settembre tante piccole imprese chiuderanno. I rincari dell’energia sono insostenibili. Riceviamo centinaia di segnalazioni al giorno di ristoratori disperati che stanno ricevendo bollette anche quadruplicate rispetto allo scorso anno. E la politica come risponde?”. E’ quando afferma Raffaele Madeo, presidente di Tni Italia, associazione sindacale che rappresenta il settore della ristorazione e ricettività, nata a Firenze a marzo 2020 con il nome di Ristoratori Toscana.
“Già a inizio 2022 abbiamo lanciato su change.org una petizione (https://www.change.org/p/stop-caro-bollette-famiglie-e-imprese-stanno-morendo), che è stata firmata da oltre 100mila imprenditori in cui si chiedevano interventi concreti, ma siamo ancora qui, a raccogliere le richieste di aiuto e le proteste della categoria”, prosegue Madeo.
Un ristoratore fiorentino, Leonardo Tronconi, associato a Tni Italia, ha fatto un video appello alla politica (video, pubblicabile, scaricabile al link https://we.tl/t-17mDzpYGA4). La sua bolletta della luce di giugno 2021 era di 1.516 euro, quella di giugno 2022 ha superato i 4mila euro. A luglio anche peggio. La bolletta è passata dai 1.936 euro di dodici mesi fa a 7.137 dello scorso mese, con un aumento del 368 per cento. “Volete farci fallire, a favore delle multinazionali? Il 25 settembre non verremo a votare perché saremo già chiusi!”, la sua protesta.
“Non vogliamo più assistere a casi del genere”, incalza Madeo. “In vista delle prossime elezioni, Tni Italia lancia il manifesto del settore Horeca. Cinque priorità per il settore ricettivo e della ristorazione, che l’associazione sindacale invierà e presenterà a tutte le forze politiche in campo chiedendo ai candidati di sottoscriverle, perché non vogliamo più ascoltare le promesse in campagna elettorale che poi puntualmente non vengono mantenute una volta ottenuto il seggio alla Camera o al Senato”.
Questi i cinque punti del manifesto del settore Horeca:
- abrogazione della legge Bersani
- trattamento fiscale alla pari delle multinazionali (tassa al 15%)
- agevolazioni per il caro bollette, come da nostra petizione su change.org
- reintroduzione del voucher per i lavoratori e revisione del reddito di cittadinanza
- credito d’imposta sulle locazioni per il 2022