Il campionato di Serie A è ai blocchi di partenza. Il calcio in TV tornerà ad essere il compagno preferito per milioni di appassionati e, con esso, tornano anche i riti che lo accompagnano, cibo compreso. Ma come si comportano gli italiani quando gioca la propria squadra del cuore? Secondo quanto emerge da una ricerca Swg per Deliveroo – che ha indagato i rituali e i comportamenti messi in campo dagli tifosi quando scende in campo la propria squadra del cuore – circa un italiano su due (45%) guarda la partita in famiglia e, con buona pace delle divisioni da stadio, il 60% degli intervistati ammette nel salotto di casa anche i tifosi delle squadre avversarie. L’indagine – riporta Adnkronos – è stata condotta attraverso la rilevazione ‘Omnibus’ di Swg su un campione complessivo di 800 soggetti maggiorenni residenti sul territorio nazionale.
Sul divano, di fronte alla TV, il 32% dichiara apertamente di seguire un rito scaramantico. Per stemperare la tensione in attesa del match, soprattutto nelle grandi città, si ordina a domicilio, rigorosamente pizza e birra nel 73% dei casi. E, se occorre “sacrificarsi” a tavola pur di vedere vincere i propri colori sul campo, 1 intervistato su 3 è disposto a rinunciare alla scelta dei gusti di gelato da ordinare, mentre Il 26% si dichiara pronto a lasciare agli altri l’ultima patatina rimasta.
La partita in TV è un appuntamento da trascorrere in famiglia. Quasi 1 intervistato su 2 (45% delle risposte) è concorde nell’affermare di vedere il match della propria squadra del cuore con i propri famigliari, mentre gli amici sono la compagnia preferita dai più giovani, con punte del 66% delle preferenze tra gli under 30. E se il 30% dichiara di scegliere il proprio partner come compagno da divano di fronte alla TV, per 1 rispondente su 5 (18%) la partita è sinonimo di “tensione” e va seguita in religiosa solitudine.
Cenare e vedere la partita in TV con i tifosi di squadre avversarie è possibile, ma solo a certe condizioni, specie tra i più giovani. Secondo la ricerca Swg/Deliveroo, per il 60% dei rispondenti vedere la partita con i rivali di tifo non è un problema. I più “sportivi”? I milanisti, per i quali la percentuale sale al 67%. I meno propensi ad accogliere l’avversario nel salotto di casa e a condividere la tensione dei 90 minuti sono gli interisti: solo il 46% dichiara di gradire presenze “non nerazzurre”.
Gli under 30 sono i più “scettici”: per loro la visione comune con gli “avversari” è subordinata alla condizione di classifica delle due squadre (33%). L’11 % dei rispondenti invece eviterebbe in ogni caso di assistere alla partita con i rivali di tifo per non creare discussioni, con una percentuale che tra gli juventini arriva al 16%.
Rinunce a tavola per far vincere la propria squadra? Si! Per amor di maglia 1 italiano su 3 (33%) sarebbe disposto a rinunciare alla scelta dei gusti quando si ordina il gelato. Il 26% si dichiara pronto a compiere l”estremo” sacrificio di lasciare agli altri commensali l’ultima patatina rimasta, mentre il 16% rinuncerebbe al proprio piatto preferito per un mese. Il 14% si lancerebbe nella “temeraria” avventura di provare una cucina straniera non conosciuta e, infine, solo l’11% si sacrificherebbe ordinando dal ristorante preferito del proprio partner.
Ma come variano, a seconda delle tifoserie, i sacrifici per vedere i propri idoli vincere sul campo? I tifosi i rossoneri sono quelli maggiormente disposti a cedere agli altri la scelta quando si ordina il gelato (38%). Quelli bianconeri si sacrificherebbero lasciando “campo” ad altri nel conquistare l’ultima patatina (32%), mentre i nerazzurri, più di ogni altra tifoseria, sarebbero disposti a rinunciare al proprio piatto preferito per un mese (30%).
Per stemperare la tensione, nelle grandi città quasi 1 tifoso su 3, quando gioca la propria squadra, sceglie di farsi consegnare pranzo o cena a domicilio. Cosa si ordina? Per oltre 2 intervistati su 3 (73%) il menù perfetto è composto dall’iconica accoppiata pizza e birra, in vetta alle preferenze per distacco. Seguono pasta (8%), hamburger e patatine (7%) e specialità regionali tipiche (4%). Per 1 intervistato su 10 invece la tensione per il match è comunque troppa per mangiare. Anche la partita di calcio non si sottrae a rituali e scaramanzie varie. Il 68% si dichiara immune, ma il 32% ha uno o più rituali scaramantici. Tra questi: cantare l’inno da a squarciagola prima dell’avvio del match (11%); occupare sempre lo stesso posto a tavola o sul divano (10%); vedere la partita sempre con le stesse persone ogni volta (8%); non dimenticare mai la sciarpa (5%).