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Lun. Dic 23rd, 2024

La metà di quelle effettuate ogni giorno corrisponderebbe a ricerche di locali su Google e il dato, come riportato da Partoo, sembrerebbe indice della sempre maggiore importanza che ha per ristoranti, pub, fast food investire in local marketing e in local seo , ossia in strategie per farsi trovare sui motori di ricerca. E’ quanto scrive Insidemarketing.


Rispetto a cinque anni fa le ricerche di locali su Google sarebbero aumentate del 3500% – un aumento del 341% si è avuto solo nel gli ultimi dodici mesi – con keyword come “ristorante vicino a me” che verrebbero utilizzate oggi come query in media quattordici volte al giorno, contro una media dello 0.4 volte al giorno nel 2017.

Chi è alla ricerca di un posto dove mangiare e non conosce la proposta della zona o vuole provare qualcosa di nuovo si affida cioè a Google per la fase di scoperta. E non solo: lo studio di Partoo ha dimostrato che dalle schede delle attività ristorative su Google partono alcune azioni fondamentali per il funnel d’acquisto e capaci di trasformare chi ha effettuato ricerche di locali su Google in cliente o potenziale tale. Nel 37% dei casi chi, dopo aver effettuato una ricerca, visualizza la scheda su Google di un ristorante, un fast food o una qualsiasi altra attività della ristorazione a cui è interessato chiede anche le indicazioni sulle mappe per poterlo raggiungere. In una percentuale simile di casi, rispettivamente il 39% e il 34%, dalla scheda su Google del locale o dell’attività parte almeno una chiamata o una visita al sito.

Tra i dati interessanti riguardo alle ricerche di locali su Google evidenziati da Partoo c’è, tra l’altro, che nel 58% dei casi le schede di ristoranti, pub, punti di ristoro e altre attività della ristorazione appaiono tra i risultati dopo che gli utenti hanno effettuato ricerche dirette, utilizzando cioè il nome o le specifiche del locale a cui sono interessati. La percentuale è simile (62%) però anche per i risultati visualizzati dopo ricerche generiche e indirette come quelle legate a keyword come “ristoranti a Milano”.


In che ordine vengono mostrati, invece, i risultati delle ricerche di locali su Google? Come per le ricerche di ogni altra natura, Google e gli altri motori di ricerca tengono conto di numerosi fattori di posizionamento. La prossimità del locale o del punto vendita è uno di questi ed è per questo che, come si accennava all’inizio, le attività della ristorazione non possono rinunciare a una buona strategia di local SEO. Molto poi dipende da quanto complete sono le schede Google My Business delle informazioni che potrebbero essere utili al cliente come orari di apertura aggiornati, indirizzo e numero di telefono corretti.

La cattiva notizia è che alcune attività della ristorazione ancora non hanno cura di inserire e aggiornare su Google le informazioni di base: più di venti ristoranti tra quelli del campione di Partoo non presentano nella scheda su Google gli orari di apertura e più di trenta non mostrano all’utente un numero di telefono sul quale poter essere contattati e ciò non fa che creare frustrazione in chi effettua ricerche di locali su Google.

Tra i fattori che incidono sul posizionamento di ristoranti e attività simili sui motori di ricerca e da cui soprattutto dipende la reputazione online delle attività ristorative e la probabilità che queste vengano effettivamente scelte come quelle in cui fermarsi a mangiare ci sono, infine, le recensioni. I ristoranti del campione di Partoo – realtà medio-grandi della ristorazione italiana come Spontini, Pizzium, Eataly, Rossopomodoro, Pescaria, La Piadineria, Fratelli la Bufala, Roadhouse, Old Wide West, Mc Donald’s, KFC, Burger King – hanno in media oltre 1300 recensioni, a esclusione di Eataly che ne ha quasi 2200.

I supermercati sono, con poca sorpresa, tra le attività che hanno in assoluto meno recensioni, con il 3% del campione Partoo che ne ha meno di dieci a negozio. Il voto medio ricevuto dalle attività ristorative in campione è di 3.9 su 5, con il primo posto di Pizzium con voto di 4.4 su 5.

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