Qual è la differenza tra DOP, DOC, IGP, STG, IGT e DOCG? Lo spiega bene su Facebook il Food technologist Fabrizio Crea.
Per tutelare, e garantire, l’origine dei nostri prodotti, il Decreto Legislativo 1308/2013 obbliga a inserire in etichetta una particolare sigla con tale obiettivo, il cui significato però spesso non è del tutto chiaro al consumatore.
Vediamo cosa indicano le sei più comuni:
- DOP (Denominazione di Origine Protetta) è un marchio a valenza giuridica, utile ad attestare che le caratteristiche di quel prodotto sono uniche e tipiche di quella zona, dovute a variabili ambientali, umane o geografiche.
- DOC (Denominazione di Origine Controllata) certifica, in enologia, la zona di origine delle uve, le cui caratteristiche sono da ricondurre a fattori umani e ambientali.
- IGP (Indicazione Geografica Protetta) assicura che ALMENO UNA delle fasi di produzione di quel prodotto ha avuto luogo in una zona, luogo o regione ben precisa; a differenza della denominazione DOP, dove TUTTE LE FASI DI PRODUZIONE devono avvenire in quella precisa zona geografica.
- STG (Specialità Tradizionale Garantita), assicura che quel prodotto viene realizzato seguendo ricette e metodi di preparazione “tradizionali”, ma la cui produzione non è necessariamente legata a quel luogo geografico.
- IGT (Indicazione Geografica Tipica) assicura, in ambito enologico, che almeno l’85% della produzione delle uve sia avvenuta/localizzata in quel preciso luogo o regione.
- DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), sempre in ambito enologico, viene assegnata ai vini che superano i vari controlli organolettico-chimici, e che hanno mantenuto la denominazione DOC per ALMENO 10 anni consecutivi.
Attenzione, DOC e DOP hanno una differenza sostanziale. Sebbene entrambi certifichino la qualità del prodotto “X”, DOC garantisce che la sua produzione sia avvenuta DEL TUTTO in Italia, mentre DOP è una denominazione legata all’Europa, attribuito a tutti i prodotti alimentari, ovviamente ad esclusione del vino e di altri alcolici.