Nutrire il pianeta anche con un piatto di pasta. Con questo spirito, in occasione del World Pasta Day, i pastai di Unione Italiana Food hanno simbolicamente donato alle mense Caritas di Milano, Roma, Napoli e Palermo un quantitativo sufficiente ad assicurare 250.000 pasti caldi.
Secondo Unione Italiana Food, ci vogliono circa 15 minuti per preparare un piatto di pasta. Parliamo di uno dei prodotti più amati al mondo, ma anche di un alimento completo, senza controindicazioni culturali o religiose, con costo accessibile e facile da conservare. Condividere un piatto di pasta è un piccolo attimo di felicità in un momento difficile.
Pasta anticrisi: con poco più di 2 euro un piatto gustoso e salutare per una famiglia di 4 persone
A proposito di quotidianità, i contraccolpi di pandemia, geopolitica, caro prezzi ed energia mettono anche la pasta a confronto con i grandi temi globali. In Italia sono 24 milioni le persone che ancora nel 2022 sono state costrette a fare delle rinunce vivendo situazioni di disagio quotidiano (dati Rapporto Coop 2022) e, secondo l’ONU, 828 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2021. Protagonista di infinite ricette antispreco e del giorno dopo, la pasta si conferma un alimento accessibile anche in un momento difficile per tutti. Per esempio, in Italia con mezzo chilo di pasta e pochi altri ingredienti (pomodoro, un filo d’olio EVO, una spolverata di formaggio), si riesce a preparare un pasto gustoso, nutriente e bilanciato per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 euro. E negli Stati Uniti, considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 gr), una famiglia americana di 4 persone può mangiare un piatto di pasta spendendo la metà o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa.
Con 23 kg annui pro-capite, l’Italia è il più grande consumatore di pasta al mondo, ma il gradimento globale verso la pasta è in costante crescita. In 20 anni il consumo mondiale di pasta è quasi raddoppiato – da 9,1 a quasi 17 milioni di tonnellate.
È inoltre il prototipo del cibo sostenibile, con un’impronta ecologica per porzione di 1 m² globale. In Italia il miglioramento dei processi produttivi e contratti di filiera che puntano sulle buone pratiche agricole hanno ridotto sensibilmente consumi d’acqua e emissioni di CO2eq connessi alla produzione di pasta. E il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali di imballaggio.