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Mer. Dic 25th, 2024

E’ stato fermato il tentativo della Commissione europea di escludere dai finanziamenti della promozione carne, salumi,  vino e birra in occasione della riunione della sezione promozione del Comitato di Organizzazione Comune dei Mercati Agricoli (Comitato COM), dove non è stata approvata la proposta di decisione di esecuzione della Commissione inerente il finanziamento dell’informazione e le misure di promozione concernenti prodotti agricoli attuati nel mercato interno e nei paesi terzi e l’adozione del programma di lavoro per il 2023. 

Lo rendono noto Coldiretti e Filiera Italia che hanno sempre fortemente avversato la proposta in quanto, tra i criteri definiti per il bando promozione 2023 era stata prevista la penalizzazione dei settori vino e prodotti a base di carne. La bocciatura del Comitato e stata resa possibile anche dal voto contrario dell’Italia sollecitato da Coldiretti e Filiera Italia.

“La demonizzazione di questi prodotti -sottolinea Ettore Prandini, presidente Coldiretti – coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale. Non lo possiamo accettare!”.

 “La politica di promozione dell’Ue deve continuare a sostenere tutti i prodotti agricoli dell’Unione – dichiara Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato di Filiera Italia –  respingendo gli atteggiamenti discriminatori verso i prodotti a base di carne e le eccellenze dei settori vitivinicolo e della birra, che a pieno titolo sono inclusi nella dieta mediterranea”.
Si tratta – concludono Coldiretti e Filiera Italia –  tuttavia solo di una prima battaglia da continuare a combattere nei tentativi successivi che certamente arriveranno dalla Commissione. 

PICCININI (ALLEANZA COOPERATIVE): “APPREZZAMENTO PER LA POSIZIONE ESPRESSA DALL’ITALIA”

“Respinto il tentativo maldestro della Commissione di revisionare in modo surrettizio i criteri di valutazione contenuti nel Programma di lavoro annuale della politica di promozione agricola per l’annualità 2023. Con una maggioranza schiacciante, che ha registrato il voto contrario di Italia, Francia e Spagna, è stata respinta una proposta estremamente pericolosa che avrebbe di fatto penalizzato i progetti di promozione per carni, salumi e vino”. Lo ha detto il Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentare Carlo Piccinini commentando l’esito della votazione del Comitato degli Stati Membri sul Programma di Lavoro Annuale per la promozione dei prodotti agroalimentari avvenuta oggi a Bruxelles.

“Non è la prima volta – prosegue Piccinini – che i servizi della Commissione provano ad anticipare in via amministrativa orientamenti politici ancora in discussione e certamente distonici rispetto al vigente assetto regolatorio. Ora la Commissione dovrà prendere atto della contrarietà espressa e riformulare di conseguenza il programma di lavoro, attenendosi in modo stringente a quelli che sono i principi di una sana politica di promozione”.

Rispetto all’esito della votazione, secondo Piccinini si tratta di un segnale che mostra come “in Europa qualcosa sta cambiando”. “A tal riguardo “esprimiamo un vivo apprezzamento – commenta il Presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari – per il nuovo approccio che il Ministro Francesco Lollobrigida ha inteso imprimere alla posizione del Governo Italiano in sede Ue. Il rifiuto di posizione ideologiche precostituite sembra finalmente entrare di scena nella sensibilità degli Stati membri”.

“Confidiamo che questo sia il primo segnale di una necessaria inversione di tendenza a tutela dei prodotti agroalimentari europei e delle eccellenze italiane, di cui la cooperazione è leader”, ha concluso il presidente Piccinini.

ISIT, Associazione Consorzi salumi DOP e IGP, ringrazia il Governo italiano per l’ottimo lavoro svolto che ha portato alla bocciatura della proposta UE che avrebbe causato una forte penalizzazione dei salumi DOP e IGP nell’erogazione dei fondi di promozione

In data odierna, il Comitato di promozione che aveva il compito di valutare la proposta della Commissione Europea sulla modifica dei requisiti per accedere ai programmi promozionali non ha approvato il programma annuale 2023, che stabiliva i criteri di erogazione dei fondi di promozione che per il comparto di carni, salumi, anche DOP e IGP, e vini, sarebbero stati penalizzanti.

ISIT (Istituto Salumi Italiani Tutelati), associazione Consorzi di Tutela dei salumi DOP e IGP (19 consorzi, in rappresentanza di 23 salumi tutelati) accoglie con gande soddisfazione questa votazione ed esprime un sincero ringraziamento al Governo italiano e alla sua rappresentanza permanente per il coordinamento svolto. In particolare, ringrazia il Ministro, On. Francesco Lollobrigida, lo staff del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare per l’ottimo lavoro portato avanti.

L’esito positivo di questa votazione ha scongiurato, per il momento, la pesante discriminazione che avrebbe colpito soprattutto l’Italia, considerando che il nostro Paese ha più DOP e IGP in tutta Europa, 43 per l’esattezza, circa un terzo di tutte le produzioni tutelate a base di carne nell’intera Europa.

Adesso la Commissione sarà politicamente obbligata a presentare una nuova proposta, ragionevolmente smussata, nel prossimo mese di novembre.

Le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana

“Apprezziamo molto la posizione del neo ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha fortemente sostenuto il voto contrario all’esclusione del vino dal plafond dei fondi di promozione orizzontale. Il voto della delegazione italiana, insieme a quelle francese e spagnola, è stato infatti determinante per scongiurare l’ennesimo attacco al settore di bandiera dell’agroalimentare tricolore, già sotto pressione dalla congiuntura economica”.

Così le organizzazioni della filiera vitivinicola italiana (Confagricoltura, Cia–Agricoltori Italiani, Copagri, Alleanza delle Cooperative Italiane, Unione Italiana Vini, Federdoc, Federvini, Assoenologi) hanno commentato il voto italiano nel Comitato degli Stati membri che si è riunito oggi a Bruxelles per decidere l’esito del Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari.

Secondo la proposta della Commissione europea, infatti, l’accesso ai fondi di promozione, fondamentali per il posizionamento del made in Italy sui mercati esteri, sarebbe stato vincolato ai criteri stabiliti da alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro Beca (Beating cancer), con conseguenze pesanti per il vino e le altre bevande alcoliche, la carne rossa e i suoi derivati, che sarebbero stati fortemente penalizzati.

“Non intendiamo abbassare la guardia – ha concluso la filiera – Per questo chiediamo al Governo italiano la massima attenzione sugli altri dossier di vitale importanza per il futuro del comparto”.

UIV: BENE MINISTRO LOLLOBRIGIDA, ANCHE CON POSIZIONE ITALIANA EVITATA APPROVAZIONE “TAGLIA FONDI”

“L’Italia assieme ad altri 9 Paesi ha votato contro la proposta della Commissione Europea relativa al programma di promozione orizzontale 2023 dei prodotti agricoli e alimentari. Ci sembra un ottimo esordio da parte del neo ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha fortemente sostenuto il voto contrario. Ci auguriamo che questa tutela possa permanere anche nel prossimo futuro quando si presenteranno altri attacchi a questo prodotto simbolo del made in Italy”. Così presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, ha commentato il voto italiano nel Comitato degli Stati membri che si è riunito oggi a Bruxelles per decidere l’esito del Programma di Lavoro Annuale 2023 per la promozione dei prodotti agricoli e alimentari. Secondo la proposta della Commissione Europea, infatti, l’accesso ai fondi di promozione, fondamentali per il posizionamento tricolore sui mercati esteri, sarebbe stato vincolato ai criteri stabiliti da alcuni documenti strategici, come il Farm to Fork e il piano comunitario di lotta anticancro Beca (Beating cancer), con conseguenze pesanti per prodotti come il vino e gli alcolici, ma anche la carne rossa e i suoi derivati, che sarebbero fortemente penalizzati.

Sono 9 i Paesi che hanno votato contro la proposta della Commissione Europea (Bulgaria, Francia Irlanda, Italia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna) per un programma che prevede un plafond per il 2023 di 186 milioni di euro.

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