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Ven. Nov 22nd, 2024

Mi accingo a raccontare la storia di un incontro: quello tra un mio antenato e una località in Valpolicella Classica. Il primo, individuato qui come il capostipite del mio ramo della famiglia Boscaini. La seconda, una terra fortunata come altre, vocate a produrre uve straordinarie e per questo destinate a essere conosciute e apprezzate in Italia e nel mondo”.

È con questo incipit che Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, si rivolge ai lettori invitandoli a intraprendere un viaggio lungo 250 anni: quello narrato in “Amarone e oltre”, libro edito da Egea in cui ripercorre la storia dell’azienda di famiglia, dalla prima vendemmia nel 1772 fino ai giorni nostri.

Esponente della sesta generazione di una dinastia che ha fatto dell’amore e del radicamento nella propria terra – la Valpolicella – e del suo prodotto principe – l’Amarone – il volano per un’impresa e un brand che hanno conquistato il mondo, Boscaini ci accompagna lungo una narrazione affascinante e vivace, in cui le vicende della Storia si intrecciano con quelle della famiglia, di cantine e vigneti, del territorio, partendo dalla propria valle fino alle Venezie, terroir culturale. La narrazione delle scelte imprenditoriali si snoda tra rispetto della tradizione e innovazione di processi e prodotti, lasciando spazio ad aneddoti personali e curiosità tecniche, testimonianze di prima mano e fonti letterarie.

L’andamento cronologico della prima parte del volume cede il passo nella seconda a un punto di vista più manageriale e, tra storia e attualità, lo sguardo si posa sui temi all’ordine del giorno nella gestione dell’azienda, dando conto di scelte, valori e strategie di gruppo e di marchio che conservano tuttora validità. Perché, come recita il titolo del libro, se “Amarone” richiama subito alla mente il nome Masi (e viceversa), è proprio l’“oltre” che fa di Masi una case history del Made in Italy per storicità, visione strategica e risultati.

Ritengo”, commenta Boscaini, “che la contestualizzazione delle vicende di famiglia in quelle generali di portata nazionale e territoriale sia di estrema importanza per leggere con un’ottica più ampia il territorio e la sua cultura, il vigneto e la professionalità vitivinicola, la passione e l’imprenditorialità, la cultura d’impresa e la sostenibilità”.

Una parola, quest’ultima, che va molto di moda, ma che in fondo rappresenta da sempre un valore fondamentale per un’impresa in grado di resistere nel tempo e generare un impatto concreto e a lungo termine sul mondo che la circonda. “Senza sostenibilità economica”, continua Boscaini, “non ci sarebbe stato sviluppo e sopravvivenza dell’impresa; senza quella sociale non si sarebbero creati e sviluppati rapporti indispensabili in campo produttivo e distributivo; senza la sostenibilità ambientale e l’amore per la terra e il vigneto si sarebbero distrutte nel tempo le fonti di ricchezza. «Sostenibilità» è un termine oggi inflazionato. C’è però chi l’ha saputa e la sa vivere con convinzione per quello che è: un valore vero e non solo di marketing. È il caso di Masi e della famiglia Boscaini che, come ho avuto modo di riscontrare dalle ricerche condotte per stilare le pagine che seguono, hanno sempre vissuto nella natura, a passo d’uomoNelle difficoltà, come nei momenti di maggior crescita, c’è sempre stata l’attenzione a far sì che ogni azione avesse un senso, fosse rispettosa e commisurata alle proprie possibilità”.

Nelle prossime settimane “Amarone e oltre” supererà i confini italiani: l’edizione inglese del volume – curata da Bocconi University Press – sarà disponibile a partire da fine novembre.

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