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Dom. Dic 22nd, 2024
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Il 2022 è stato senz’altro un anno impegnativo, che ha tenuto i rivenditori online con il fiato sospeso: gennaio è iniziato con un boom delle vendite online grazie alle restrizioni Covid, ma da marzo in poi sono stati registrati un’inflazione da record e ritardi nelle consegne dovuti alla carenza di personale. Sebbene l’e-commerce non stia crescendo così rapidamente come alla fine del 2021, lo shopping online è sicuramente un’esperienza destinata a rimanere. In questo contesto, il CEO di Sendcloud Rob van den Heuvel ha condiviso alcune predizioni sulle consegne e-commerce nel 2023 riprese da Focusecommerce.

1. Shopping omnicanale = spedizioni omnicanale

Dopo due anni di acquisti prevalentemente online, i consumatori sono pronti per ritornare allo shopping fisico. Sebbene, infatti, l’e-commerce rappresenti la quota maggiore delle vendite al dettaglio rispetto al pre-pandemia, la crescita dello shopping online sta rallentando e lo shopping offline è tornato di moda. Le aziende con una presenza in entrambi i canali dovrebbero tenere come priorità assoluta quella di garantire un’esperienza di acquisto continuativa. Il 2023 sarà infatti un anno decisivo per molti consumatori per trovare un nuovo equilibrio tra acquisti fisici e online e l’omnicanalità diventerà un aspetto fondamentale per soddisfare le loro esigenze. Gli armadietti per le consegne e i punti di ritiro svolgeranno, in questo contesto, un ruolo molto importante nel colmare il divario tra i vari acquisti, confermato dal fatto che quasi un acquirente online su quattro si aspetta che i rivenditori offrano il ritiro in negozio.

2. I dati saranno fondamentali nella lotta all’inflazione

L’impatto dell’inflazione sui ricavi e sulle spese durerà probabilmente anche nel 2023, con budget sempre più ridotti e acquirenti sempre più attenti ai loro acquisti. Non sono solo i consumatori a far fronte all’aumento dei costi, ma anche i rivenditori, che dal lato loro cercano di tenere sotto controllo le proprie spese, soprattutto quelle di consegna. I dati, in quest’ottica, giocheranno un ruolo fondamentale nella lotta contro l’inflazione: ogni opzione di spedizione ha il suo prezzo, la sua velocità e i suoi vantaggi e un’analisi approfondita dei dati di spedizione può aiutare a ottimizzare al massimo i costi di spedizione. L’implementazione di una strategia multi-corriere, inoltre, consente di scegliere ogni volta il servizio di consegna più veloce e conveniente per i propri ordini, in modo da non solo risparmiare sui costi, ma anche soddisfare al meglio le diverse esigenze dei clienti e distribuire i rischi tra più aziende di spedizione.

3. Tempi incerti richiedono una comunicazione trasparente

Il 2022 è stato un anno turbolento, con scioperi e carenze di personale che hanno causato forti ritardi nelle spedizioni, soprattutto alla fine dell’anno. Sebbene situazioni di questo tipo saranno imprevedibili nel 2023, i consumatori si dichiarano pronti ad assumere un atteggiamento abbastanza comprensivo, purché le aspettative siano gestite con attenzione. Ormai è raro che un pacco venga preparato e spedito lo stesso giorno, ecco perché la tracciabilità è un prerequisito per il successo. I clienti si aspettano chiarezza sui tempi di consegna e quando i rivenditori online non sono in grado di mantenere le promesse di consegna, la fiducia dei clienti può deteriorarsi rapidamente. L’ultimo studio di Sendcloud ha addirittura indicato che 1 consumatore su 5 non effettuerebbe un nuovo ordine da un negozio online se la tracciabilità fosse limitata. Pertanto, nel 2023 gli aggiornamenti chiari e trasparenti sulle consegne attraverso notifiche puntuali di tracciamento saranno fondamentali per costruire relazioni a lungo termine con i clienti.

4. I resi a pagamento diventeranno la norma piuttosto che l’eccezione

Per molto tempo i rivenditori si sono fatti carico dei costi dei resi, ma il 2022 sembra aver segnato la svolta nell’ambito. Quest’anno, infatti, aziende come Zara e H&M hanno annunciato che faranno sostenere ai clienti i costi dei resi per ridurre i costi logistici totali. Sebbene i consumatori abbiano bisogno di tempo per abituarsi, è probabile che nel 2023 si verifichi un effetto domino: sebbene il reso gratuito possa sembrare un’ottima idea per venire incontro ai consumatori, i conti dimostrano che è impossibile per i rivenditori coprire questi costi a lungo termine. Con i volumi dei pacchi e i flussi di restituzione che aumentano di anno in anno, il mercato sembra pronto al fatto che i consumatori prendano coscienza del prezzo e dell’impatto ambientale associato a ogni ordine di reso. L’applicazione di una piccola tassa di restituzione può infatti incoraggiare i consumatori a ripensare consapevolmente il proprio comportamento in materia di restituzione.

5. Commercio sostenibile versus commercio veloce

Nel 2023, il commercio sostenibile batterà finalmente il cosiddetto fast commerce: la spinta verso uno stile di vita più green è diventata evidente negli ultimi anni, ma non è ancora considerato una priorità assoluta per i consumatori: solo l’8% prenderebbe provvedimenti annullando un ordine se la consegna ecologica non fosse disponibile. Fortunatamente, la firma del Green Deal europeo ha costretto le aziende ad agire e, tra l’altro, a investire in opzioni di spedizione ecologiche e imballaggi sostenibili. L’anno prossimo ci aspettiamo che sia i corrieri che i rivenditori svolgano un ruolo chiave nel passaggio a comportamenti più sostenibili da parte dei consumatori. Le consegne sono un modo in cui le aziende clienti possono ridurre le loro emissioni e prendere decisioni più consapevoli dal punto di vista ambientale. Indicando sempre più spesso le opzioni di spedizione sostenibile sulle pagine dei prodotti e alla cassa, possiamo incoraggiare i consumatori a prendere decisioni più ecologiche piuttosto che rapide.

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