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Gio. Lug 25th, 2024

I punti chiave

Gli italiani si vedono costretti a tagliare una parte dei consumi o a ricorrere a prestiti

Il 42% del campione a difficoltà a pagare le bollette, mentre il 20% acquista meno prodotti alimentari

Il 37% attinge ai risparmi accumulati per affrontare le incombenze della quotidianità

Un italiano su tre versa in una condizione economica difficile a causa della morsa dell’inflazione che avvolge la quotidianità delle famiglie italiane. Le più colpite sono le famiglie meno abbienti. Grazie ad un’indagine statistica – svolta insieme alle omologhe organizzazioni di consumatori  di Spagna, Belgio e Portogallo parte di Euroconsumers – Altroconsumo ha potuto fotografare l’attuale condizione economica e i comportamenti adottati dagli italiani, che si vedono costretti a tagliare una parte dei consumi o a ricorrere a prestiti.

L’Organizzazione ha rilevato una situazione economica in netto peggioramento: ad aprile dello scorso anno, il 31% delle persone intervistate raccontava di non essere stata in grado di accantonare alcun risparmio alla fine del mese (e nei 12 mesi precedenti). Questa percentuale è salita però al 41% a dicembre 2022. Affrontare la quotidianità diventa quindi sempre più complicato: il 37% del campione è dovuto ricorrere ai risparmi accumulati, arrivando a dover chiedere una mano ad amici e parenti nel 13% dei casi.

È preoccupante che molte famiglie non riescano a onorare spese di prima necessità quali le bollette; infatti, per il 42% degli italiani è diventato praticamente un costo insostenibile. Cambiano drasticamente le abitudini legate all’acquisto di cibo, il 20% delle persone compra meno prodotti alimentari: in particolar modo il 31% acquista meno carne e pesce, mentre il 16% riduce il consumo di frutta e verdura.

I dati Altroconsumo confermano che il carovita penalizza ulteriormente le famiglie più fragili: il 44% di coloro che si trovano in una situazione economica già compromessa ha avvertito un “grande impatto negativo” sulla propria qualità di vita. L’inflazione costringe gli italiani a cambiare i propri modelli di consumo, facendo necessariamente dei tagli: il 57% del campione analizzato afferma di aver rinunciato a molte attività culturali, mentre il 59% ha ridotto il budget destinato a viaggi e vacanze. In questo contesto solo il 2% delle persone sostiene di non aver cambiato alcuna delle proprie abitudini né di aver tagliato le spese per il tempo libero. Inoltre, nel 56% dei casi i cambiamenti di stile di vita causati dall’aumento dei prezzi hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico delle persone.

Un’alta percentuale di cittadini (78%) è convinta che le aziende stiano approfittando dell’inflazione per aumentare i loro profitti in maniera ingiustificata ed emerge inoltre uno stato di sfiducia sul ruolo delle istituzioni. Quasi metà del campione, il 48%, non crede che il Governo eserciti un controllo efficace per evitare che si verifichino aumenti ingiustificati di prodotti e servizi.

Nota metodologica

L’indagine è stata svolta tra il 16 e il 21 dicembre tramite un questionario online a cui ha risposto un campione di 1.323 italiani di età compresa tra 25 e 74 anni. Il campione è distribuito come la popolazione generale per quanto riguarda sesso, età, livello d’istruzione ed area geografica.

I risultati relativi alla situazione economica di consumatori e famiglie sono messi a confronto con i dati di una precedente indagine svolta tra il 26 e il 29 aprile 2002 su un analogo campione di 1.047 italiani.

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