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Gio. Dic 26th, 2024

I punti chiave:

  • In vista della Festa dell’8 marzo, Deliveroo celebra le donne raccogliendo le testimonianze di due imprenditrici partner che, facendo della passione per il cibo il loro mestiere, raccontano cosa vuole dire essere un’imprenditrice nel mondo della ristorazione oggi e come le donne possono rappresentare un valore aggiunto in questo settore.
  • Passione, innovazione, ricerca, delivery: gli ingredienti del successo raccontati dalle voci di Alice Yamada di Katsusanderia e Mariella Radici di 403030 Healthy Kitchen.
  • L’impegno di Deliveroo Italy per l’empowerment femminile: ​ tra i dipendenti la presenza femminile supera il 40%, con donne in ruoli apicali e policy mirate per consentire al meglio la vita lavorativa e gli impegni famigliari.

In occasione dell’’International Women’s Day Deliveroo, la piattaforma leader dell’online food delivery racconta il suo universo femminile attraverso le testimonianze di imprenditrici che, utilizzando la piattaforma, contribuiscono ad innovare il settore della ristorazione. 

Due storie, due donne imprenditrici che, grazie alla creatività, all’intuizione, alla passione per il cibo e alla determinazione, hanno tramutato l’esperienza accumulata in altri settori, in nuovi concept di successo nello scenario della ristorazione milanese, generando ​ valore per l’intero settore. Esperienze che possono rappresentare fonte di ispirazione anche per le giovani generazioni di ristoratrici.

La storia di Alice Yamada, founder di Katsusanderia

Alice è una ristoratrice cosmopolita. Nata a New York da mamma francese e papà giapponese, dopo un breve periodo ad Osaka, arriva a Milano all’età di 6 anni e qui, con la sua famiglia, fissa le sue radici. Un percorso di studi in ambito finanziario, un lavoro nella moda in ambito retail e un’esperienza a Madrid in ambito manageriale nel food. Da sempre appassionata di cibo e di pasticceria, decide circa un anno fa di sviluppare un suo personale concept di ristorazione con un grande obiettivo: rendere democratica la cucina giapponese, andando al di là del tradizionale sushi. Fonda quindi a Milano la sua Katsusanderia, all’interno del collettivo alimentare Side Walk Kitchens.“È un locale che offre street food giapponese, una cucina su strada. La nostra proposta vuole andare oltre al classico sushi, partendo dai katsu sando, i tradizionali panini giapponesi, declinati in diverse varianti”.

A Milano, una città che più di ogni altra in Italia accoglie una cucina cosmopolita e varia, Alice ha la possibilità di sviluppare la sua idea di street food, pratica e veloce. Anche grazie al delivery e ad un servizio come Deliveroo, che le ha consentito di raggiungere un target più ampio e nuovi clienti. Crede che la ristorazione, più di altri ambiti, sia un settore meritocratico. “Il mondo della ristorazione è un mondo difficile, nel quale occorrono tanti sacrifici, che ti portano via da casa per molto tempo. Essere donna in questo mondo significa affermarsi a prescindere dall’essere donna. Nella mia personale esperienza, non ho riscontrato problemi perché ho approcciato a questo lavoro come professionista prima che come donna, rimanendo sempre me stessa. Va altresì detto – continua Alice – che la ristorazione è un settore meritocratico, nel quale se hai talento e voglia di fare riesci ad emergere e a venire rispettata. E’ un mondo che ti permette di fare tante cose, nel quale le donne possono portare un grande valore aggiunto perché più empatiche, sensibili e attente ai dettagli.”

Infine Alice rivolge un suo sincero consiglio a tutte le giovani imprenditrici che hanno la volontà di intraprendere la strada della ristorazione.“Invito loro a non aver paura: a lanciarsi, a credere in ciò che si fa e ai propri ideali. ​ Bisogna avere il coraggio di credere fino in fondo nella propria idea”.

La storia di Mariella Radici, founder di ​ 403030 Healthy Kitchen

Bergamasca di origine e milanese di adozione. Un Master in Bocconi e una carriera in ambito economico finanziario che la vede per 8 anni occuparsi di aspetti finanziari in azienda e come consulente. Da sempre appassionata di food, nel 2015 accarezza l’idea di diventare ristoratrice e inizia ad elaborare qualcosa di suo. ​ Parte dall’esperienza Macellaio Rc sull’asse Londra – Milano per fare le ossa e imparare l’abc della ristorazione dal famoso socio Roberto Costa. Durante il primo lockdown inizia a pensare al suo progetto personale di 403030 Healthy Kitchen e, dopo un primo approccio nel 2021 di solo delivery per capire l’appeal sul mercato, apre il suo food store in via Marghera a Milano. “Inizialmente nato come formula da asporto e delivery, visto il periodo contingente, il concept è ispirato al concetto di dieta a zona: 40% proteine, 30% carboidrati e 30% grassi. Una proposta pensata per un’alimentazione sana e bilanciata, ma che è aperto a tutti i consumatori tramite la possibilità di comporsi il proprio piatto e quindi, fra una base di scelta healthy, di poter approcciare a qualsiasi esigenza o regime alimentare aperta anche ad uno stile più honest green, che può prevedere ad esempio una pizza a base di farina di canapa o una lasagna di legumi, ma comunque equilibrato nelle 3 componenti fondamentali per un pasto nutriente” spiega ​ Mariella.

Mariella è una ristoratrice attenta e predisposta al confronto, ​ ma soprattutto aperta alle nuove sfide e alle nuove avventure. Determinata, coraggiosa e dinamica, raccomanda alle aspiranti ristoratrici italiane tanto studio e preparazione.“La ristorazione è un mondo difficile e per questo motivo è assolutamente necessario prepararsi bene e studiare tanto prima di avviarsi. È un settore – aggiunge la ristoratrice bergamasca – che ha ancora tanto da lavorare per quel che riguarda la donna, come d’altronde anche altri settori nel nostro Paese. Mi trovo spesso a confrontarmi in meeting con solo uomini, anche se si intravedono segnali positivi ed una consapevolezza in crescita nel ruolo fondamentale che le donne possono giocare. Per cui consiglio alle donne che stanno pensando ad una carriera in questo settore, di studiare e formarsi per trovarsi preparate nei diversi aspetti di questo lavoro, senza dimenticare di coltivare i propri sogni e quello che più si desidera fare”.

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