Una frizzante fonte d’ispirazione quella nel nuovo film globale di Coca-Cola, appropriatamente chiamato “Masterpiece” e ispirato al posto della bevanda nel mondo dell’arte, grazie alle opere di Andy Warhol e di altri artisti che nei decenni hanno raffigurato e reinterpretato la bottiglia contour e gli attributi della marca.
Lo spot – riporta Brand-News – mostra un gruppo di studenti al museo, impegnati a copiare le opere qui esposte, salvo uno che appare completamente privo di ispirazione. D’un tratto, un quadro cubista estrae dalla tela la Coca-Cola dipinta da Warhol nel 1962 e prende vita una danza, con quadri e statue di periodi storici disparati e di artisti provenienti da culture diverse che si lanciano la bottiglia. Così caricata di stimoli culturali, sarà d’ispirazione al ragazzo.
Tra le opere mostrate compaiono le celebri tele “Il naufragio” di JMW Turner, “L’urlo” di Munch, la “Camera da letto ad Arles” di Van Gogh e la “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer, accanto a pezzi di arte classica e contemporanea e ad opere di artisti emergenti provenienti da Africa, India, Medio Oriente e America Latina.
Il film si inscrive nella piattaforma di brand ‘Real Magic’ ed è stato realizzato dalla sigla di consulenza Blitzworks con direzione creativa di Ajab Samrai, dalla unit OpenX di Wpp, sotto la guida dell’agenzia David. La regia è di Henry Scholfield per Academy.
“Masterpiece” include anche una galleria online con interviste ad artisti emergenti, formati ooh 3D e una serie di collezionabili digitali. La campagna verrà lanciata questo mese in America Latina, seguita da Asia e altri mercati entro la fine dell’anno.
«’Masterpiece’ non è una storia in cui appare Coca-Cola… è Coca-Cola stessa la storia”, ha dichiarato Pratik Thakar, Global Head of Creative Strategy and Integrated Content di Coca-Cola -. Fedele allo spirito della marca, la dinamica vede opere diverse per genere, geografie e generazioni unirsi per risollevare un ragazzo scoraggiato, creando connessione umana e portando incanto nei momenti quotidiani».