Grazie alla Direttiva europea 2020/2184 riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano, per la prima volta, vengono stabiliti requisiti uniformi anche per i materiali a contatto con le acque potabili, compresi i sistemi di tubature in plastica. Questa nuova direttiva, che, peraltro, entra in vigore in Italia il 21 marzo 2023, recepita dal DL 18/2023, si collega strettamente alla celebrazione della Giornata mondiale dell’acqua, che cade il 22 marzo.
Questa giornata è dedicata alla sensibilizzazione sull’importanza dell’acqua dolce e alla promozione di azioni per la gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’acqua è un elemento essenziale per la vita, ma quando non è sicura o contaminata può diventare una fonte di malattie e problemi di salute pubblica. Per questo motivo, garantire la sicurezza e la non contaminazione dell’acqua potabile è un aspetto critico per il benessere della società e dell’ambiente. L’acqua potabile sicura è una risorsa preziosa che deve essere protetta e preservata per noi e per le generazioni future.
La Direttiva europea 2020/2184, adottata il 16 dicembre 2020, stabilisce nuovi requisiti minimi di qualità dell’acqua potabile in tutta l’Unione Europea. La direttiva sostituisce la precedente 98/83/CE e introduce alcuni importanti cambiamenti per migliorare la protezione della salute umana. Essa fissa valori limite per nuove sostanze tra cui: il Bisfenolo A BPA, il Clorato e Clorite, i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) totali e somma di PFAS e l’Uranio.
Inoltre, la direttiva promuove l’uso di tecniche di trattamento dell’acqua più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico.
Si applica a tutte le reti di distribuzione dell’acqua potabile e mira a garantire che l’acqua potabile sia sicura e di alta qualità in tutta l’Unione Europea. Gli Stati membri hanno avuto tempo fino al 12 gennaio 2023 per recepire le nuove disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale e iniziare a implementarle.
“La nuova normativa europea mira proprio a promuovere la gestione sostenibile dell’acqua potabile attraverso l’adozione di limiti più rigorosi per alcune sostanze chimiche e l’utilizzo di tecniche di trattamento dell’acqua più efficienti dal punto di vista energetico”, dichiara Silvia Arrigoni Sales Area Manager Food Contact di TÜV Italia. “La direttiva contribuisce a garantire l’accesso all’acqua potabile sicura e di alta qualità per tutti, sostenendo così gli obiettivi principali della Giornata mondiale dell’acqua. In questo scenario, con la necessità di avere sempre la massima sicurezza, i nostri laboratori pH sono in grado di supportare le aziende effettuando i test introdotti dalla nuova direttiva acqua potabile DWD sui materiali a contatto con acqua”.
Per la prima volta, vengono stabiliti requisiti uniformi anche per i materiali a contatto con le acque per il consumo umano, compresi i sistemi di tubature in plastica.
L’obiettivo è stabilire una prima lista europea positiva delle sostanze di partenza, delle procedure e dei metodi per testare e accettare i materiali e i prodotti. In particolare:
- entro gennaio 2024 è necessario definire le metodologie per testare e accettare le sostanze di partenza, le composizioni e i costituenti da includere in una lista positiva europea, compresi i limiti di migrazione specifica e le precondizioni specifiche relative alle sostanze o ai materiali;
- entro gennaio 2025 devono essere pubblicate le liste positive europee delle sostanze di partenza, delle composizioni e dei costituenti per ciascun gruppo di materiali, per lo più organici, cementizi metallici, smalti e materiali ceramici o altri inorganici, il cui uso è autorizzato nella fabbricazione di materiali o prodotti a contatto con l’acqua destinati al consumo umano, comprese, se appropriate, le condizioni per i loro utilizzi e i limiti di migrazione, che devono basarsi sulle metodologie adottate.
L’Articolo 11 della nuova Direttiva sull’Acqua Potabile delinea, infatti, un percorso ben definito verso un’Europa con una legislazione comune che definisce i criteri e i metodi di valutazione dei materiali destinati ad entrare in contatto con l’acqua potabile.
Gli Stati membri devono assicurare che i materiali utilizzati per l’estrazione, il trattamento, lo stoccaggio, o la distribuzione delle acque destinate al consumo umano e che entrano a contatto con tali acque, non devono:
- compromettere direttamente o indirettamente la protezione della salute umana come previsto dalla direttiva UE;
- influenzare negativamente il colore, l’odore e il sapore dell’acqua;
- aumentare la crescita microbica;
- rilasciare agenti contaminanti nell’acqua a livelli più alti del necessario in vista dello scopo previsto dal materiale.
Recenti studi hanno dimostrato che l’acqua potabile del rubinetto a contatto con tubi realizzati con polimeri possiede concentrazioni medie più elevate dei contaminanti esaminati. In generale, è stato segnalato che la tipologia di materiale del tubo influenza la migrazione dei contaminanti nell’acqua durante il trasporto e lo stoccaggio. I fattori che influenzano il rilascio di sostanze chimiche, come temperature più elevate e tempi di contatto più lunghi, sono associati a livelli di contaminanti più elevati e l’età delle tubazioni è stata associata a livelli di microplastica più elevati.
“Sono previsti test sensoriali e organolettici insieme alla verifica di numerose sostanze, tra le quali Bisfenolo A, PFAS, Idrocarburi policiclici aromatici (PAH), Cloruro di Vinile, i metalli pesanti già regolamentati e il rafforzamento del limite del Piombo”, conclude Arrigoni. “Queste sostanze presenti nell’acqua potabile possono anche derivare dalla migrazione da tubi o serbatoi ed essere pericolose per la nostra salute”.