Oggi pomeriggio il Ministero della Cultura insieme al Ministero dell’Agricoltura si sono uniti per la prima volta e hanno annunciato che il governo italiano ha candidato «la cucina italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale» come patrimonio immateriale dell’Unesco.
Candidatura promossa dalla testata La Cucina Italiana di Condé Nast
A credere in questo ambizioso progetto e a farsi promotore della candidatura, La Cucina Italiana, dal 1929 il mensile di cucina più autorevole e di lunga tradizione in Italia e nel resto del mondo.
Un percorso iniziato nel luglio 2020 quando la testata, diretta da Maddalena Fossati, ha arruolato grandi cuochi e imprenditori come ambasciatori per sostenere il valore universale della cultura gastronomica del nostro Paese. Una grande iniziativa corale per candidare la nostra cucina quale patrimonio immateriale dell’umanità all’Unesco.
Massimo Bottura, Davide Oldani, Antonia Klugmann, Carlo Cracco, Niko Romito e Antonino Cannavacciuolo sono solo alcuni dei nomi che in questi anni hanno supportato l’idea nata nella redazione de La Cucina Italiana e sostenuta culturalmente da un comitato scientifico, che include alcuni dei nomi più significativi della cultura italiana, tra cui il presidente Massimo Montanari, professore di storia dell’alimentazione all’Università di Bologna, Laila Tentoni, presidente Fondazione Casa Artusi e il professor Paolo Petroni, presidente dell’Accademia Italiana di Cucina.
“Questa notizia mi riempie il cuore di emozione perchè è qualcosa per cui personalmente ho lottato tanto perché credo nella nostra identità e in questo Paese complicato e meraviglioso che è l’Italia. Ora possiamo provare davvero ad affermare con determinazione l’importanza del nostro vivere culinario, amato e imitato in tutto il pianeta” commenta Maddalena Fossati, direttore de La Cucina Italiana.
Questo traguardo valorizza la stretta relazione tra cultura e cibo che viene ormai percepito dalla comunità mondiale non solo come prodotto ma come fenomeno culturale ed identitario di uno stile di vita, di un modo di essere.
La cucina Italiana rappresenta infatti nella sua essenza un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità. Un mosaico di tradizioni che riflette la biodiversità culturale del nostro paese e che viene raccontato da oltre 90 anni da La Cucina Italiana che è diventata lo spazio culturale in cui la pratica della cucina ha trovato dimensione e risonanza.
Il dossier verrà ora trasmesso dal ministero degli Esteri all’Unesco e inizierà l’iter di valutazione che dovrebbe concludersi entro dicembre 2025. Periodo durante il quale La Cucina Italiana continuerà a sostenere la candidatura.