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Alessandro Circiello e Rocco Pozzulo, Presidente nazionale FIC, FedercuochiAlessandro Circiello e Rocco Pozzulo, Presidente nazionale FIC, Federcuochi

«Estendere i poteri e le competenze dell’Efsa anche alla qualità e alla sostenibilità del cibo per una corretta e sana alimentazione». È questo il titolo della lettera inviata alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministri e sottosegretari di Ambiente, Salute e Agricoltura.

La lettera viene spedita al nuovo governo, in vista dell’apertura di Cibus Connecting Italy in programma il 29 e 30 marzo 2023 alle Fiere di Parma. Primo firmatario di questa lettera- appello è ancora una volta Giorgio Calabrese, presidente del  comitato nazionale per la Sicurezza alimentare del Ministero della salute e in  passato è stato uno dei tredici padri fondatori nel 2022 dell’ Efsa a Bruxelles.

Insieme a lui ci sono  Carlo Gaudio, presidente del Crea,  il  principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari vigilato dal ministro dell’Agricoltura, ma anche Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di UniVerde, già ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura, Donato Troiano, del comitato scientifico di Nuova Verde Ambiente e direttore di Gustoh24 e Stefano Zuppello, Presidente nazionale di VAS.

Oggi parte un  nuovo appello che rilancia quello lanciato già nei mesi scorsi e che aveva ricevuto numerose adesioni a livello nazionale. L’obiettivo è  che «fra le competenze dell’Efsa non ci sia solo la tutela della sicurezza degli alimenti. Aspetto certamente importante, ma  non sufficiente.  Le sue competenze andrebbero estese anche alla tutela della qualità di tutto quanto arriva sulle tavole dei cittadini europei. Ci auguriamo -è scritto nella lettera – che anche il nuovo governo sia pronto a impegnarsi per chiedere, con un atto specifico del Consiglio dei Ministri, alla Commissione Europea  che all’Efsa  vengano assegnate competenze sulla tutela della qualità e della sostenibilità dei cibi. Competenze che per noi non sono per nulla secondarie. Ma anzi completano e rendano più efficaci i compiti già assegnati all’autorità europea. Competenze fondamentali per salvaguardare i gioielli del nostro settore agroalimentare».  .

Questo primo appello aveva fra i suoi firmatari numerosi esponenti del mondo ambientalista, della ricerca scientifica e del mondo della cucina e della gastronomia italiana:  gli ex ministri  Edo Ronchi e Gianni Mattioli, il professore emerito dell’Università di Parma, Nelson Marmiroli,  direttore del Consorzio interuniversitario scienze ambientali (Cinsa),  Stefano Zuppello, presidente nazionale di Verdi Ambiente & Società, Ma anche due grandi chef  come Enrico Derflingher, presidente internazionale di Euro-Toques e  Rocco Pozzullo, presidente nazionale Fic – Federcuochi, la più grande associazione di cuochi italiani.

All’epoca, l’appello aveva ottenuto numerose adesioni  e commenti positivi anche da esponenti del governo italiano come l’allora ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, e del sottosegretario Gian Marco Centinaio.

Aderisco al vostro Appello -aveva affermato Stefano Patuanelli. Le cose con gli anni cambiano e se 20 anni fa aveva un senso parlare di Sicurezza Alimentare soltanto in termini di sicurezza e salute dell’uomo oggi la qualità del cibo e la qualità della dieta è sinonimo anche di processi produttivi sani, salubri e compatibili con l’ambiente”.

Condivido l’appello -aveva detto Gian Marco Centinaio- lanciato affinché l’Efsa estenda le sue competenze anche all’ambito della qualità e della sostenibilità del cibo. Si tratta di aspetti sinergici sempre più legati tra loro e verso i quali con il passare degli anni c’è stata una crescente attenzione da parte dei consumatori e delle istituzioni degli Stati membri. Che se ne occupi l’Autority europea deputata già a vigilare sulla sicurezza alimentare è consequenziale ai nostri tempi”.

«Forti di questi consensi – spiega Donato Troiano-  abbiamo lanciato questo appello al governo affinché con un atto specifico del Consiglio dei ministri si chieda alla Commissione Europea  che all’Efsa  vengano assegnate  le  nuove competenze sulla tutela della qualità e della sostenibilità dei cibi».
L’appello dei promotori è che gli enti locali di Parma, a cominciare dal Comune e dalla Provincia, ma anche tutte le forze politiche si mobilitino. «Vent’anni fa  fu possibile ottenere l’assegnazione dell’Efsa grazie al  grande lavoro  comune di tutti i soggetti – conclude Troiano –. Ora serve lo stesso impegno. Parma merita questo ulteriore riconoscimento perché la nostra città è sinonimo di eccellenza a tavola, tanto da meritarsi la fama di Food Valley italiana e di Città creativa della gastronomia Unesco. Un titolo conquistato grazie a prodotti di eccellenza e di qualità che hanno radici lontane come il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma e altri prodotti alimentari espressione della nostra terra e della sua cultura».

ECCO LA PROPOSTA INTEGRALE INVIATA AL GOVERNO ITALIANO

Estendere i poteri e le competenze dell’EFSA anche alla qualità e alla sostenibilità del cibo per una corretta e sana alimentazione”.

Vent’anni fa nel 2003 l’Unione Europea istituì l’Efsa, l’Agenzia per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma. Da allora questa agenzia ha svolto un ruolo cruciale per garantire  il rispetto dei principi di precauzione nel settore agroalimentare. Ma non c’è certo bisogno di sottolineare quanto in questo momento storico sia fondamentale non solo  garantire la salubrità dei nostri alimenti ma  garantirne anche la sostenibilità e la qualità. Troppo spesso le norme che regolano questo settore  cruciale per l’Italia sembrano scritte e applicate  in modo tale da non tutelare, o addirittura penalizzare, i nostri prodotti più amati. Gli esempi potrebbero essere tanti, ma  in più occasioni  abbiamo visto  storici prodotti italiani Dop o Igp, di indubbia qualità, che  non vengono tutelati in modo adeguato.

Per questo motivo abbiamo lanciato un appello perché  fra le competenze dell’Efsa non ci sia solo la tutela della sicurezza degli alimenti. Aspetto certamente importante, ma  non sufficiente.  Le sue competenze andrebbero estese anche alla tutela della qualità di tutto quanto arriva sulle tavole dei cittadini europei. 

Sulla creazione dell’Efsa e sull’assegnazione della sua sede all’Italia, vent’anni fa si realizzò un ampio consenso fra  esecutivi e forze politiche di opposti schieramenti che lavorarono  in momenti diversi per ottenere quel risultato. Come allora,  anche sulla proposta  di estendere le competenze dell’Authority,  in questi mesi abbiamo raccolto consensi ampi,  da esponenti di schieramenti diversi e anche dalla commissaria europea competente. 

Ci auguriamo che anche il nuovo governo sia pronto a impegnarsi per chiedere, con un atto specifico, alla Commissione Europea  che all’Efsa  vengano assegnate competenze sulla tutela della qualità e della sostenibilità dei cibi. Competenze che per noi non sono per nulla secondarie. Ma anzi completano e rendano più efficaci i compiti già assegnati all’autorità europea. Competenze fondamentali per salvaguardare i gioielli del nostro settore agroalimentare.

Proponiamo in conclusione di gestire questa evoluzione intellettuale concependola non come variazione ma come enunciazione diversa e futura, che porterà sempre di più l’Efsa ad essere non solo un authority ma l’unica fonte importante in materia scientifica per l’Italia, l’Europa e il mondo. 

I firmatari:

Giorgio Calabrese, Presidente comitato nazionale per la Sicurezza alimentare del Ministero della salute; Carlo Gaudio, Presidente del CREA,  Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente di UniVerde, già Ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura,  Donato Troiano, Comitato scientifico di Nuova Verde Ambiente e direttore di Gustoh24 e Stefano Zuppello, Presidente nazionale di Verdi Ambiente & Società.

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