Il video “Open to meraviglia” con protagonista la Venere influencer che fa parte della campagna Enit da 9 milioni di euro per promuovere il turismo e il made in Italy è stato girato in…Slovenia!
Come scrive Friulioggi, è emerso che una delle scene presenti nel video di lancio (al minuto0:37), in cui si vedono dei giovani che bevono vino in una cantina, non è stata girata in Italia come ci si aspetterebbe, ma in una cantina sul Carso sloveno, la Cotar. Ma non solo: in realtà le scene non sarebbero state girate ad hoc, ma acquistate “pronte”. Come riporta Il Fatto Quotidiano, la piattaforma utilizzata per acquistare il video in questione è Artgrid, un servizio di abbonamento che offre video e immagini a un costo di 600 euro l’anno. Il regista del video è un olandese di nome Hans Peter Scheep.
Una scelta che sta generando molte polemiche, visto che- come detto- per la campagna sono stati spesi 9 milioni di euro.
La risposta del ministro Santanché: critiche da radical chic che mangiano caviale
“Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini”. Così la ministra del Turismo Daniela Santanchè, ospite di ‘Non Stop News’ su RTL 102.5, risponde alle critiche su ‘Open To Meraviglia.
Sugli attacchi circa i costi, “nove milioni è il costo della campagna che faremo in tutto il mondo, ossia gli acquisti degli spazi negli aeroporti, nelle stazioni, nelle città, dagli Stati Uniti d’America all’India, fino a toccare tutti i Paesi e i continenti. Come sempre, quando c’è malafede, vengono veicolate delle informazioni errate, lo fanno solo per avere qualcosa da dire. Non è che la campagna sia costata nove milioni, solo un cretino potrebbe pensare una cosa del genere”, attacca la ministra.
Che rispedisce al mittente anche le critiche sulla solita retorica dell’Italia pizza, spaghetti e mandolino: “Non capisco la critica, la pizza è famosa in tutto il mondo, fa parte della dieta mediterranea e della nostra cucina, che è apprezzata, imitata e copiata in tutto il mondo. Forse viene criticata dalle persone un po’ snob e radical chic che mangiano caviale e salmone, ma la maggioranza degli italiani e dei tanti turisti che arrivano da ogni parte del mondo la apprezzano. Poi, per chi è abituato a bere champagne e a mangiare caviale capisco che la pizza sia un po’ pop”.