Accompagnare le imprese del food & beverage nel mondo dell’innovazione digitale: questa la sfida da cui è nata la Digital Academy del consorzio Italia del Gusto e Making Science, società internazionale che conta tre sedi anche nel nostro Paese. Un’iniziativa organizzata anche grazie alla collaborazione con Google.
La proposta, che ha preso il via questa mattina e prevede altri due appuntamenti a fine giugno e in settembre, è occasione per fare il punto sulle nuove sfide che, in ambito tech e digital marketing, percorrono un comparto in profonda evoluzione: un programma che tiene insieme voci di esperti e presentazioni di casi aziendali, disegnato dal Consorzio che raccoglie 28 aziende e 35 categorie merceologiche, fra i più grandi brand del settore alimentare per un fatturato aggregato di oltre 25 miliardi di euro, in collaborazione con Google e il Google partner Making Science, sponsor dell’evento.
Second screen strategy e misurazione, con un approfondimento sulle potenzialità di Google Analytics 4, sono alcuni dei temi che verranno approfonditi nel corso della Digital Academy, insieme a quello delle strategie omnichannel, con le esperienze più avanzate per la gestione in modo integrato, anche attraverso strumenti basati sull’intelligenza artificiale, di tutti i punti di contatto tra azienda e cliente, senza barriere tra online e offline. Molte altre le frontiere che percorrono il mondo del food, dalla generazione automatica di cataloghi prodotti alle possibilità aperte dal dynamic pricing, con l’adattamento continuo dei prezzi in base alla domanda, alla disponibilità o alla data di scadenza, solo per citare alcuni esempi. Strategie che si misurano anche con il trend di crescita dell’e-commerce di prodotti e generi alimentari, con aumento di spesa online del 9% nel 2022 rispetto all’anno precedente, secondo un’indagine del consorzio Netcomm.
«Durante le tre giornate di formazione – spiega Victor Vassallo, managing director di Making Science Italia – ci misureremo con temi e strumenti diversi per comprendere come estrarre valore dai dati e sfruttare appieno il loro potenziale. Solo per fare un esempio, in un momento in cui il consumatore è sempre più informato, selettivo e attento ad aspetti come la sostenibilità e l’origine dei prodotti, una strategia avanzata del dato può aiutare a definire non solo le scelte commerciali e di marketing, ma anche lo sviluppo di nuovi prodotti e più in generale le strategie di business dell’azienda».
«L’agroalimentare italiano gode di un’indiscussa vocazione alla qualità, -sostiene Alberto Volpe, direttore generale Italia del Gusto – sia per la selezione delle materie prime sia per la trasformazione delle stesse: questo il marchio distintivo delle nostre aziende associate. Puntare sulla qualità richiede l’attivazione di una serie di funzioni aziendali mirate all’individuazione del target di mercato, alla scelta dei canali commerciali, a una precisa scelta di comunicazione.. Poter contare su specialisti di analisi dei dati significa trovare un partner in grado di accompagnare le aziende nella digitalizzazione dell’intera catena del valore».