La pizza è forse il piatto più conosciuto e amato al mondo. Eppure, oggi, è proprio il caso di dirlo è chiaro quanto intorno alla pizza spesso si applichino “due pesi e due misure”, quando, invece, l’obiettivo mondiale (non solo dell’Italia, specifichiamolo) sarebbe quello di tutelarla (ben vegano quindi l’Unesco e il marchio Stg).
Anche perché – ricorda italiaatavola – come è emerso da un affresco con natura morta, scoperto in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX a Pompei, la pizza potrebbe avere 2mila anni. Certo non una pizza come la conosciamo noi (visto che a Pompei 2mila anni fa non c’erano pomodori e mozzarella), ma pur sempre sua antenata. Così mentre in Italia ci si rallegra della notizia del ritrovamento, Oltreoceano potrebbe arrivare una mazzata per i pizzaioli: a New York, per ridurre l’inquinamento, si sta pensando di eliminare i forni a legna e a carbone delle pizzerie.
In particolare, il Dipartimento per la protezione ambientale della città ha presentato una proposta in cui chiede ai ristoranti di ridurre le loro emissioni fino al 75%.
«Un’assoluta stupidaggine» anche per Elon Musk per il quale «Non farà alcune differenza per il cambiamento climatico». Ma anzi, se la misura fosse approvata il prezzo più caro lo pagherebbero le pizzerie con forni a legna e carbone, che potrebbero vedersi costrette a ricorrere a sistemi costosi di filtraggio dell’aria, con il rischio di far crollare il loro sistema di business. Business, quello della pizza, che solo in Italia valere 15 miliardi di euro.