Promuovere il consumo di pomodori in scatola europei, soprattutto italiani, in Brasile: è questo l’obiettivo della campagna, finanziata con risorse dell’Unione europea, lanciata ieri a San Paolo.
L’iniziativa, che arriva in un momento di crescita della domanda nel mercato brasiliano, è promossa dal consorzio Oi Pomodoro Centro Sud, il più grande trasformatore di pomodori al mondo, che riunisce quasi tutti i produttori del sud e alcuni del nord Italia.
Secondo i dati del ministero brasiliano per Sviluppo, Industria, Commercio e Servizi, il gigante sudamericano ha importato 18 milioni di dollari di pomodori preparati o conservati italiani nel 2020 (21,4 mila tonnellate), valore che è salito a 19 milioni di dollari nel 2021 (20,6 mila tonnellate ) e 20,9 milioni di dollari nel 2022 (22,7 mila tonnellate). Nel 2023, considerando il periodo fino a maggio, è già di quasi 16 milioni di dollari (12,8 mila tonnellate).
“L’idea è quella di portare in Brasile l’eccellenza del prodotto europeo e italiano”, ha dichiarato Fabio Selan, direttore della Camera di commercio italiana di San Paolo (Italcam).
La campagna è stata denominata ‘Meu Tomate’ (Mio Pomodoro) e, fino alla fine dell’anno, realizzerà anche altre azioni per promuovere i pomodori pelati o le polpe provenienti dall’Europa e dall’Italia. Tra le iniziative previste, una settimana con menu speciali nei ristoranti di San Paolo nel mese di ottobre e promozioni nei supermercati.
“Credo che questa campagna possa essere molto interessante per pubblicizzare il concetto di ‘made in Italy’ e come riconoscere un prodotto ‘made in Italy'”, ha sostenuto – ripreso da Ansa -Riccardo Mezza, titolare della società di consulenza Investire in Brasile.