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Lun. Dic 30th, 2024

Il sentore che l’intesa per abbassare i prezzi su un paniere di prodotti nel carrello della spesa, il cosiddetto ‘trimestre anti-inflazione’, che dovrebbe partire dal 1 ottobre al 31 dicembre, faticasse a decollare prima della pausa estiva si era avuto. Ed oggi – come riporta Adnkronos – è arrivata la conferma.

La definizione di un accordo è rimandata al 10 settembre secondo quanto hanno comunicato i principali artefici dell’iniziativa, a cominciare dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e le principali associazioni del commercio e della Gdo garantendo il massimo impegno a raggiungere l’intesa dopo le vacanze in una dichiarazione congiunta formulata come una vera e propria lettera di intenti. Ad aderire sono anche le farmacie e le parafarmacie rappresentate dalle varie sigle del settore.

“Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un definitivo colpo all’inflazione riconducendola a livelli naturali” ha commentato il ministro Urso riconoscendo l’impegno “già in atto della filiera della distribuzione e del commercio nel contenimento dei prezzi e nella tutela del potere di acquisto delle famiglie” e ricordando i dati Ocse di ieri sull’inflazione scesa a giugno in Italia dal 7,6% al 6,4%, parla di “un trend consolidato proprio grazie all’effetto del costante monitoraggio dei prezzi effettuato dal Mimit, con i nuovi poteri conferiti dal decreto trasparenza di gennaio”.

Del resto, ad ostacolare il buon esito dell’iniziativa ci si è messa la mancata partecipazione dell’industria di trasformazione, in particolare di quella alimentare. Industria che, alle rimostranze espresse soprattutto dalla Gdo, si è affrettata a dichiarare che “pur condividendo la disponibilità a supportare il consumatore italiano e pur disponibili a collaborare fattivamente con tutte le parti interessati in questa direzione” sarà necessario coinvolgere nel progetto tutti gli operatori della filiera alimentare, ovvero “tutti coloro che, a vario e diverso titolo, contribuiscono a formare i costi di produzione (materie prime, energia, packaging, logistica etc.) e concorrono dunque a comporre il valore finale del prodotto” secondo quanto hanno fatto sapere le associazioni che raggruppano l’industria di trasformazione, Assica, Assitol, Assocarni, Assolatte, Italmopa e Unione italiana food, in una nota congiunta. Dunque, l’auspicio è che l’industria possa entrare in corsa, partecipando al secondo round.

Ma i principali delusi dalla decisione odierna, ovvero di rimandare tutto a settembre, sono stati i consumatori che hanno espresso un sonoro disappunto, Assoutenti sta valutando addirittura “un esposto all’Antitrust per la possibile fattispecie di cartello a danno dei consumatori contro produttori e industrie che si oppongono al paniere anti-inflazione varato dal Governo”. E l’Unione Nazionale Consumatori parla di “sceneggiata. Un’operazione di marketing e di facciata” e “priva di qualunque impegno concreto e di effetti reali per le tasche degli italiani”.

La lettera di intenti, diffusa oggi e firmata da 11 sigle che comprendono Confcommercio, Confesercenti, Legacoop, Conad, Federdistribuzione, e i principali rappresentanti di farmacie e parafarmacie, ha messo, nero su bianco, “l’impegno a trovare un’intesa entro il 10 settembre per avviare – a partire dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre – il trimestre anti-inflazione sul cosiddetto ‘carrello della spesa’, sui prodotti di più largo e generale consumo, compresi i prodotti per l’infanzia”.

L’obiettivo condiviso tra il Ministero e le associazioni firmatarie della presente dichiarazione è quello di offrire prezzi calmierati su una selezione di articoli rientranti nel cosiddetto ‘carrello della spesa’ e di prima necessità, nel rispetto della libertà di impresa e delle singole strategie di mercato” segnalano il Mimit e le associazioni della distribuzione moderna e del commercio tradizionale.

“Tale risultato potrà essere perseguito attraverso modalità flessibili, – precisano gli estensori dell’impegno – purché sussumibili sotto l’egida dell’iniziativa anti-inflazione del Mimit (es. mediante l’applicazione di prezzi fissi, attività promozionali sulle referenze individuate, ovvero mediante iniziative sulla gamma di prodotti a marchio (cd. private label), carrelli a prezzo scontato o unico, ecc.)”.

Sembra regnare dunque un clima di fattiva collaborazione tra imprese del commercio e istituzioni, tanto che il Mimit costituirà un tavolo permanente presso il Ministero, nel quale, “in ragione delle tematiche politiche analizzate, potranno essere coinvolti gli altri Ministeri competenti, per affrontare i problemi specifici del settore della distribuzione moderna e del commercio tradizionale, a cui parteciperanno le associazioni firmatarie dell’accordo, per lavorare sulle situazioni che oggi creano ostacoli ad una maggiore efficienza nelle attività d’impresa, anche mediante politiche di sostegno al settore”.

L’iniziativa del trimestre anti-inflazione, che comprenderà anche lo shopping natalizio, si pone nel solco di un’altra misura appena varata, la carta “Dedicata a te” istituita dal governo con il supporto dato dalla Distribuzione Moderna, a sostegno dei cittadini più fragili per l’acquisto di beni di prima necessità. Una carta di pagamento elettronica, nominativa, che contiene un contributo uguale per tutti di 382,50 euro e che deve essere attivata entro il 15 settembre 2023 ed è rivolta ai nuclei con Isee sotto i 15mila euro.

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