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Gio. Nov 21st, 2024
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La consegna di cibo e piatti pronti a domicilio (food delivery) muove un mercato che vale oggi 1,8 miliardi di euro e questo tipo di servizio raggiunge ormai il 71% della popolazione italiana.

A delineare questo scenario è The European House-Ambrosetti che in occasione del 7° forum ‘La roadmap del futuro per il food&beverage’ di Bormio ha sottolineato il ruolo fondamentale delle piattaforme di food delivery che nell’ultimo anno hanno rappresentato il 97% del valore totale dei piatti venduti. Solo il 3% proviene dai canali online dei ristoranti tradizionali.

“Nel 2015 -ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner & ceo, The European House – Ambrosetti- le vendite attraverso le piattaforme di food delivery valevano 70 milioni di euro, nel 2018 oltre 360 milioni e nel 2020 più di 700. La pandemia ha contribuito alla crescita esponenziale di questo fenomeno (+20% di valore tra 2020 e 2021) che si avvicina oggi in Italia ai 2 miliardi di euro complessivi e che ha, inoltre, ulteriori e ampie possibilità di sviluppo futuro”.

Lo sviluppo delle piattaforme digitali ha permesso al settore dell’e-commerce alimentare di crescere esponenzialmente tra il 2010 e oggi: mediamente del 39% all’anno. Lo studio The European House -Ambrosetti ha evidenziato, inoltre, come il fatturato complessivo a fine 2022 si è attestato a 4,7 miliardi di euro grazie soprattutto al food delivery che rappresenta il 44% del valore, seguito da spesa alimentare (37%) ed enogastronomia (19%).

“Il potenziale di crescita dei marketplace digitali -ha aggiunto De Molli- nel contesto agroalimentare è però ancora molto elevato, in quanto il fatturato del settore alimentare generato tramite e-commerce vale nel 2022 il 3% del totale”.

Le scelte e le abitudini mutano anche grazie agli strumenti tecnologici che si utilizzano: oggi 8 consumatori su 10 sono raggiunti dai social network, il 60% manifesta un forte interesse per la cucina e il 31% naviga sui social con l’intenzione di scoprire nuovi prodotti da acquistare. Grazie alla tecnologia e allo sviluppo del food delivery, oggi anche in Italia, sono accessibili nuovi concetti di ristorazione come le dark kitchen (cucine specializzate solo nella consegna a domicilio), o le ghost kitchen (un laboratorio che lavora per più marchi dedicati alle consegne), le social kitchen dove organizzare eventi con la cucina come filo conduttore o ancora le shared commercial kitchen, spazi per cucine commerciali in condivisione che ottimizzano così i costi di gestione.

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