La Francia pone un vero e proprio paletto all’uso di denominazioni utilizzate per la carne, per prodotti a base di proteine vegetali, quali filetto, controfiletto, costata, lombata, bistecca, scaloppina, grigliata, costolette, prosciutto e altro. Il governo francese ha infatti notificato all’Unione Europea il progetto di decreto nazionale per vietarne l’utilizzo.
Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che la nuova normativa si pone un obiettivo analogo a quello indicato dal disegno di legge italiano sulla produzione e la commercializzazione in Italia di alimenti e mangimi sintetici che vieta anche l’utilizzo di nomi che fanno riferimento alla carne e ai suoi derivati per prodotti trasformati che invece contengono esclusivamente proteine vegetali, già approvato dal Senato.
“Serve una norma nazionale – sostiene la Coldiretti – per fare definitivamente chiarezza. Occorre fare chiarezza su una strategia di comunicazione subdola con la quale si approfitta deliberatamente della notorietà e tradizione delle denominazioni di maggior successo della filiera tradizionale dell’allevamento italiano sottolinea l’organizzazione agricola – per attrarre l’attenzione dei consumatori e indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne”.
Permettere a dei mix vegetali di utilizzare la denominazione di carne significa infatti spesso favorire – sottolinea Coldiretti – prodotti ultra-trasformati con ingredienti frutto di procedimenti produttivi molto spinti dei quali, oltretutto, non si conosce nemmeno la provenienza della materia prima visto che l’Unione Europea importa ogni anno milioni di tonnellate di materia prima vegetale da tutto il mondo.