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Gio. Dic 26th, 2024

Un grande polmone verde che regalerà nuovo ossigeno, benessere e momenti di formazione, sport e cultura all’intero territorio di Imola. CLAI, realtà agroalimentare della Romagna che opera a livello nazionale e internazionale nel comparto salumi e delle carni, ha deciso di dar vita a un importante intervento di riforestazione che si estenderà su 62.000 metri quadrati sopra i quali sono stati messi a dimora 3.140 piante, alberi e arbusti autoctoni ad alto valore ambientale.

Il progetto di rimboschimento permanente realizzato nella frazione rurale di Sasso Morelli di Imola rappresenta, insieme con la settecentesca Villa La Babina, centro direzionale della Cooperativa, e il suo storico Parco, la “porta d’ingresso” dell’intero sistema aziendale.

“Una nuova tappa di un percorso di crescita continua e in piena sostenibilità – spiega il Presidente CLAI Giovanni Bettini –. Imola potrà godere di altri 62mila metri quadrati di verde e bellezza. Un numero non casuale: 1962 è infatti l’anno di nascita della nostra Cooperativa. Questo bosco è un segno tangibile di riconoscenza alla nostra comunità, con cui nel corso del tempo abbiamo stretto un rapporto straordinario e condiviso un grande percorso di sviluppo. Ormai da tempo CLAI, forte dei valori della cultura e della tradizione contadina, ha posto la sostenibilità, ambientale e umana, al centro del proprio modello di sviluppo d’impresa. Un orientamento che è oggi alla base dell’unicità, qualità e gusto dei nostri prodotti. L’appartenenza di Villa La Babina al network Grandi Giardini Italiani garantisce un supporto ulteriore che ci permette di studiare le forme ideali attraverso le quali proporre visite guidate, passeggiate ecologiche, eventi culturali e sportivi. La qualità dei nostri prodotti verrà dunque ancor più coniugata alla sostenibilità, in un’esperienza unica di bontà e benessere”.

Un agro-parco didattico aperto a scuole e università

Nel corso del tempo, come sottolineato dal Presidente Bettini, l’obiettivo è dunque trasformare l’intero complesso di Villa La Babina (rappresentato dalla Villa, dal Giardino e dalla campagna circostante che comprende il nuovo Bosco) in un agroparco didattico, con percorsi tematici differenziati per gli studenti; consolidando in questo modo il proficuo rapporto con le scuole e le università, in perfetta continuità con l’impegno che da diverso tempo viene portato avanti e condiviso con i diversi stakeholder.

E proprio a proposito di università, va sottolineato che il progetto di questa nuova infrastruttura verde è stato studiato e realizzato dai tecnici agrari CLAI con la collaborazione scientifica del DISTAL, il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell’Università di Bologna.

“Il progetto di riforestazione è frutto della stretta collaborazione tra CLAI, il docente e studenti universitari del corso Progettazione e gestione delle aree verdi, che si tiene a Imola con cadenza annuale – commenta il prof. Alberto Minelli, direttore del DISTAL dell’Università di Bologna – L’intervento di rimboschimento consiste in un tassello di vegetazione verticale studiato per ottemperare ai dettami della riutilizzazione, rinaturalizzazione, sequestro del carbonio, accrescimento della biodiversità, porzione di corridoio ecologico, ecc., insomma ha cercato di riunire, in un complesso che abbia comunque una valenza ornamentale , tutte le funzioni richieste oggi per un corretto e sostenibile  “uso” del pianeta.In pratica, pur consci di una modifica sostanziale del paesaggio agrario precedente, piatto e impostato su grandi spazi, si è cercato di curare gli inserimenti verticali, la vegetazione arborea ed arbustiva, evitando bruschi conflitti, interagendo anche, ove possibile, con i manufatti industriali della società cooperativa, inserendo specie che possano dare, per quanto possibile, una sorta di garanzia sulla loro efficienza a 360° nei prossimi decenni”.

Per Imola una nuova oasi di biodiversità

In prossimità di Villa La Babina è stata messa a dimora una siepe arbustiva mista con 1.850 piante di Azzeruolo, Ginestra, Frangola, Scotano, Ligustro e Corniolo, in modo da realizzare un corridoio verde che si colleghi al filare di Farnie secolari, già presenti, e che si immetta poi nell’area obiettivo del progetto di riforestazione. Il nuovo Bosco sarà invece reso ancora più suggestivo e familiare al tempo stesso grazie alla presenza di specie autoctone come Frassini, Carpini, Aceri e Olmi. A definirne i contorni dei campi saranno invece filari di Farnie e Pioppo nero. In totale gli alberi ad alto fusto messi a dimora sono pari a 1.290.

Grazie dunque alla rinaturalizzazione di ampie superfici a seminativo, alla creazione di aree che connettono corridoi verdi e d’acqua e al ripristino di un laghetto artificiale, con filari e campi riforestati, l’intero paesaggio acquista ora un rinnovato valore. Un’oasi di biodiversità a elevata qualità per le specie vegetali e animali, che porta con sé significativi effetti ambientali anche in termini di cattura di CO2 e polveri sottili; benefici che ricadranno su tutto il territorio, le persone e i lavoratori.

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