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Gio. Dic 26th, 2024

“Il modello di filiera che oggi abbiamo visto è in realtà l’unico modello che dà prospettiva e competitività a livello globale alla filiera agroalimentare italiana. E’ stata superata una fase che vedeva la produzione agricola contrapposta alla trasformazione industriale e si è capito che solo insieme si vince perché l’agreement di lungo termine, prezzi garantiti ed una situazione che vede ciascuna fase saper rinunciare a qualcosa per avere un garanzia pluriennale di prezzi di competitività di mercato, è l’unica vera scelta – lo ha detto l’Amministratore Delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, a margine dell’evento ‘Il valore degli accordi di filiera integrata in agricoltura’, organizzato dal centro studi Divulga e tenutosi a Roma presso Palazzo Rospigliosi.

Come riporta Adnkronos, lo studio ha evidenziato un gap di redditività del 25% tra i coltivatori aderenti all’accordo di filiera tra Coldiretti e Philip Morris Italia e i non aderenti. “Soprattutto è la scelta che premia di più i giovani e che ha bisogno di sapere che, anno dopo anno, dalla rimunerazione e da una equa ripartizione del valore aggiunto creato ci può essere il futuro della filiera agroalimentare italiana”

“Insieme, produzione agricola e trasformazione, riusciamo a fare tantissimo, contando per la prima volta nelle negoziazioni internazionali dove possiamo pretendere, con il nostro governo, che venga difeso il vero made in Italy dalla contraffazione – ha continuato Scordamaglia –. Insieme diventiamo competitivi a livello globale e riusciamo a raccontare quello Storytelling che ci consente di spiegare come il made in Italy alimentare italiano non sia solo qualità e sicurezza, ma anche grande sostenibilità e legame con il territorio. Solo chi riesce a consolidare la filiera vince oggi come mai a livello globale”.

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