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Mer. Dic 25th, 2024
Davide e Manuel Corradini

Se alle persone che abitano in città venisse chiesto qual è il servizio di cui non potrebbero più fare a meno probabilmente la maggior parte risponderebbe “il delivery”.


Aver la possibilità di, con un solo click, ordinare il pranzo, la cena, la merenda o la colazione senza dover fare il minimo sforzo è sicuramente un’opportunità senza pari, che tuttavia presenta non poche criticità.

Tra queste la poca sostenibilità ambientale e etica del consumatore che pretende tutto subito e sempre, oltre al fatto che il “vero” delivery sia accessibile solo a una limitata fetta di popolazione (chi abita in grandi città e metropoli), lasciando fuori tutte le persone che vivono in provincia, in periferia o lontano dai centri abitati – che secondo dati Istat rappresentano circa il 60% della popolazione – o che semplicemente devono accontentarsi di servizi di delivery in versione ristretta.

Ristobox è la startup che supera il concetto di delivery classico e traccia una nuova strada – quella del Meal Kit 2.0 – per permettere anche a chi abita lontano dai migliori ristoranti italiani di vivere un’esperienza gastronomica unica, autentica e altrettanto efficace.
Nata dall’idea di due giovani imprenditori Manuel e Davide Corradini che nella periferia (romana) abitano e ne conoscono le limitazioni, Ristobox è la piattaforma che scompone i piatti dei ristoranti per farli viaggiare in tutta Italia senza vincoli di distanza.

Seguendo la formula dei meal kit, Ristobox crea box contenenti tutto il necessario per ricreare a casa propria le ricette, più o meno elaborate, caratteristiche dei migliori ristoranti in maniera facile, veloce e senza sprechi.

“Con Ristobox non vogliamo presentarci come nuovo servizio di delivery, ma come servizio innovativo e alternativo che non vende piatti pronti, ma vere e proprie meal box contenenti semilavorati che permettono alle persone di riprodurre i loro piatti, improvvisandosi chef senza spostarsi da casa. Abbiamo infatti scelto di lavorare fin da subito con ristoranti e realtà enogastronomiche che è difficile trovare sulle già ricchissime piattaforme di delivery e che il più delle volte è possibile scoprire solo recandosi fisicamente nella località. Il nostro obiettivo è conservare la genuinità dei loro piatti esaltandone la tradizione e il valore autentico” spiega Davide Corradini, co-founder di Ristobox.

Quando la passione per la cucina non conosce vincoli

Chi ama la buona cucina e desidera conoscere, sperimentare e provare nuovi piatti sa che il miglior modo per vivere queste esperienze è viaggiare e trovarsi faccia a faccia con le diverse tradizioni e culture che differenziano e arricchiscono in primis l’Italia e tutto il resto del mondo.

Ma non tutti hanno la possibilità e disponibilità economica o di tempo di viaggiare tutto l’anno.
Ristobox vuole dare la possibilità alle persone di compiere veri e propri tour gastronomici “a distanza” e si rivolge soprattutto a tutti gli appassionati di cucina che, anche da casa, non vogliono rinunciare a piatti con standard qualitativi elevati e un’esperienza pari a quella che vivrebbero recandosi al ristorante.

Con l’obiettivo di allontanarsi il più possibile dal concetto di delivery classico, Ristobox, presentandosi come servizio di food experience, mira a tutelare e valorizza il lavoro delle realtà con cui collabora. Per questo Ristobox seleziona con cura i ristoranti e realtà d’eccellenza e di nicchia che entrano a far parte della propria rete e adatta il proprio servizio in base alle loro disponibilità.

Per fare un esempio, quando un cliente prenota la box di un ristorante tramite Ristobox sa anche in quali determinati giorni può ricevere la spedizione: per garantire una sempre alta qualità del cibo e il rispetto di tutte le norme igienico sanitarie, secondo Ristobox è necessario proporre un servizio che sia sostenibile sotto tutti i punti di vista.

“Fin da piccoli, io e Davide coltiviamo una grande passione per il mondo del cibo e della ristorazione. Ci è sempre piaciuto viaggiare su e giù per l’Italia, alla scoperta di nuovi piatti, sapori e culture che gli stessi ci raccontavano. Quando durante i mesi di lockdown ci siamo accorti di quanto fosse limitante non potersi spostare e soprattutto abitare lontano dalla città per coltivare la nostra passione, abbiamo deciso di creare una soluzione che rispondesse a tutti questi problemi e offrisse un’opportunità unica e originale” aggiunge Manuel Corradini, co-founder di Ristobox.

Nata nel 2021, Ristobox oggi collabora con più di 30 ristoranti provenienti da diverse regioni d’Italia. Entro fine anno punta a raggiungere quota 1000 box vendute e nei prossimi mesi punta ad arricchire sempre più la propria offerta, facendo sempre riferimento ai valori su cui si basa Ristobox.
Nei prossimi mesi l’obiettivo della startup romana è aprire un canale B2B e diventare un punto di riferimento nel servizio della food experience non solo per le persone ma anche per le aziende, per poi farsi scoprire anche all’estero, partendo dalla Germania.

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