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Ven. Nov 22nd, 2024

Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, giudici di MasterChef Italia insieme a Bruno Barbieri, hanno partecipato oggi al talk “Parla come MasterChef” nell’ambito delle celebrazioni di “Sky 20 anni”. Di seguito un estratto del loro intervento al Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, a Roma.

Croccantezza, “mappazzone”, “impiattamento”, tutti termini importati da MasterChef Italia nel lessico quotidiano. A tal proposito, Cannavacciuolo ha dichiarato: “MasterChef sta sicuramente segnando una strada, sta facendo un lavoro impressionante che spesso sorprende anche noi giudici”. Locatelli: “Molti ci dicono che MasterChef è l’unico programma che guardano insieme alla famiglia, proprio come la cucina che unisce la famiglia. Questa è una cosa che mi fa molto piacere”. Nella nuova edizione, che sarà su Sky e in streaming su Now prossimamente, verrà coniato un nuovo termine, “mastercheffizzazione”: “Quando prepari un piatto e cerchi di dargli un tocco in più”, ha spiegato – senza spoilerare nulla – Chef Giorgio.

Sui tanti ragazzi, anche giovanissimi, che arrivano a MasterChef con i loro sogni e i loro obiettivi, Locatelli ha affermato: “Spesso arrivano dei ragazzi che portano delle storie molto forti, e ci affezioniamo al punto che ci dispiace quando dobbiamo eliminarli”. E ancora: “La chiave del successo di MasterChef sta nel fatto che tutti devono mangiare due o tre volte al giorno”, ha scherzato Giorgio; gli ha fatto eco il collega: “Tutti noi almeno una volta hanno provato a fare qualcosa in cucina. Il cibo è qualcosa che fa parte di noi sempre: ad esempio, ciascuno di noi ha nella sua vita delle date importanti, e spesso sono date legate a una cena o a un pranzo”.

Sulla differenza tra i cuochi di qualche anno fa e quelli di oggi, Locatelli ha raccontato ad ADnkronos: “I cuochi spesso erano visti col cappello in cucina, ora ci siamo noi e siamo un po’ più ‘rock’n’roll’”. Cannavacciuolo ha approfondito: “La cucina classica non la si può non conoscere. La nuova generazione osa, azzarda: noi usavamo il fondo, carota cipolla e sedano, i giovani di oggi magari non li usano più”.

Sui tanti nuovi prodotti fatti scoprire da MasterChef al grande pubblico, Locatelli ha raccontato: “Molti ragazzi avevano influenze straniere e riuscivano a mixare tradizione italiana e nuove influenze straniere. La cucina italiana è super adattabile da questo punto di vista: questo è il futuro”.

Sull’alchimia tra i tre giudici, il rapporto di amicizia che si è creato tra i tre, Cannavacciuolo: “Il nostro è un programma tosto, stiamo tante ore insieme. Se non andassimo d’accordo si vedrebbe, non possiamo fingere”.

E per chi vorrebbe iscriversi a MasterChef, un consiglio su errore da non fare in cucina? Locatelli non ha dubbi: “Non bisogna far arrabbiare Bruno!”.

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