“La fame è causa concorrente o scatenante di violenze e anche di guerre, e contrastarla è una preziosa opera di pace. È un compito difficile e complesso, che richiede consapevolezza da parte dei decisori a cui far seguito con un impegno coordinato di tutti. Assistiamo, invece, ad un preoccupante aumento delle tensioni internazionali, ad un allargarsi delle faglie fra Paesi e fra regioni del mondo e ad un ritorno di atteggiamenti imperialistici e dei nazionalismi”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla Giornata mondiale dell’Alimentazione organizzata a Roma dalla Fao.
“Sono particolarmente grato dell’opportunità che mi viene offerta di intervenire alla Giornata mondiale dell’Alimentazione, occasione di stimolo per l’intera Comunità internazionale -e che sollecita in particolare i Paesi più prosperi- a moltiplicare i loro sforzi per porre fine alla fame nel mondo e garantire a milioni di esseri umani un equo accesso al cibo”.
“La guerra contribuisce ad accrescere l’instabilità in vaste aree del mondo e, prevalentemente nei Paesi più vulnerabili, a diffondere insicurezza alimentare e scarsità di beni essenziali. La scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall’accordo sul grano peggiora ulteriormente questo scenario. È un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto. Al contrario, sono testimonianza della indivisibilità del destino dell’umanità.”.
“Il diritto al cibo e all’acqua -ha aggiunto il Capo dello Stato- sono iscritti dentro un più ampio diritto alla vita, e sorreggono un’idea di “sicurezza umana” che richiede cooperazione. È questa la sfida che ci interpella: dare vita e dignità alle persone, ai popoli, di ogni latitudine”.