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Mer. Dic 18th, 2024

Estratto dell’articolo di Serenella Bettin per “Libero quotidiano”

[…] Roberto Brazzale […], 61 anni, è il titolare del burrificio di famiglia, attivo ininterrottamente da otto generazioni. […] agli inizi del Novecento aveva preso vita il primo burrificio industriale a Zanè, vicino Thiene, in provincia di Vicenza. Fiore all’occhiello del mondo del latte, la famiglia Brazzale dalla fine del Settecento rappresenta la più antica azienda italiana del settore.

Tre anni fa Brazzale ha deciso di ingrandirsi, creando un nuovo ramo dedicato alla vendita di prodotti di alta gamma tra burro e formaggio. L’ha chiamato: “Vendita di prodotti speciali”, con annesso il food truck […] poi ne ha parlato ad alcuni amici, […] Alcuni li vedeva in difficoltà, […] Nessuno li voleva più prendere, questi over 60 che dopo aver sgobbato una vita la società li indietreggia, li lascia ai margini, alcuni con la sapienza nelle mani, lo spirito di sacrificio, tanti con un bagaglio ineguagliabile. E lui invece li ha assunti. […]

«Come è nata? Eh… Sono cose che nascono così, un progetto, un sogno, la voglia di ingrandirsi ed esplorare cose nuove. La concomitanza di un incontro, una persona che si dimostra interessata, qualcuno che chiede di poter far parte di una squadra. Ed eccoci qui, un gruppo di vecchi amici che unisce le proprie competenze professionalmente. Fin da subito infatti si sono dimostrati un valore aggiunto».

[…] Ok, ma perché ultra sessantenni? «In realtà ci sono anche tre ragazzi di 30 anni che si alternano. La gente guarda l’età. E se tu cerchi lavoro a 50 anni non te lo dà nessuno. Ma perché?

C’è una sorta di discriminazione. E non c’è la coscienza di quanto possa valere una persona a quell’età, con quell’energia e con quella personalità, soprattutto in quella fase della vita.

Si è abituati a pensare che oltre una certa età si sia “arrivati”, e invece i 60 enni sono i nuovi 40enni. È la passione che conta. La professionalità, la dedizione che metti nel fare il tuo lavoro. Poi certo, noi abbiamo un migliaio di dipendenti nel mondo e la stragrande parte sono giovani fantastici, di cui vado fiero. Ma qui il discorso è un altro».

[…]

Prendi Nico, per esempio. Molto bravo al liceo. «Ecco, con lui stiamo sviluppando nuovi progetti avvincenti. La società dovrebbe capire che queste figure professionali over 50 o over 60 non sono scarti, sono risorse formidabili, con patrimoni umani altrettanto formidabili, hanno grandissima esperienza e molte doti. Ecco perché li abbiamo con noi

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