Licenziato in tronco, senza neanche una telefonata. Questo il “canto del cigno”, come riporta Gambero Rosso, di Edoardo Raspelli, critico gastronomico messo alla porta da Gedi, il colosso editoriale degli Elkann, dopo un’avventura durata decenni.
“Di chi è la firma?”, si chiede Raspelli riferendosi alla pec che annunciava la rottura dei rapporti di collaborazione. “Non si capisce, firma illeggibile. So che il direttore del Gusto si chiama Luca Ferrua ma non so che faccia abbia, che voce abbia, in questi anni ho cercato decine di volte di parlarci senza riuscirci, non risponde alle telefonate, non risponde alle mail”. Forse però stavolta una telefonata poteva farla.
Una rottura, riporta Gambero Rosso, arrivata come un fulmine a ciel sereno. “Macché, è stato un fulmine a ciel sereno. Poi c’era poco da ridurre, magari non prendo i quindici euro ad articolo che si usano adesso, ma neanche chissà quale cifra, alla fine non recuperavo più neanche le spese di viaggio e del ristorante. Leggo che la Fiat ha problemi, che la Juve ha problemi, ma non saprò mai se mi hanno cacciato davvero per contenere i costi o se c’è un altro motivo”, spiega il critico gastronomico a Gambero Rosso.