I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio del mese di novembre evidenziano un incremento tendenziale a valore del +1,5%, al quale corrisponde un calo a volume del -2,2%.
“Dopo un 2022 molto difficile, anche il 2023 è stato caratterizzato da una congiuntura economica complessa, influenzata da un elevato livello di inflazione. La crescita dei prezzi, che si è attenuata negli ultimi mesi, ha prodotto un indebolimento del potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto quelle a reddito medio-basso, con un effetto negativo sui volumi di vendita. Nonostante alcuni segnali positivi registrati durante il periodo natalizio, per i prossimi mesi si prospetta ancora una situazione di forte incertezza, anche a causa di uno scenario geopolitico che desta preoccupazione e crea instabilità. Con l’auspicio che la stagione dei saldi appena iniziata possa dare un impulso positivo ai consumi per alcuni settori merceologici del non alimentare, la domanda interna rimane debole. La Distribuzione Moderna, da parte sua, si impegnerà anche nel 2024 nel difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ma occorrono misure di lungo periodo a sostegno dei consumi e maggiore attenzione al sistema delle imprese. Dai consumi dipende la tenuta di tante filiere del Made in Italy e l’equilibrio economico del sistema Paese”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione.