L’obiettivo è avere regole chiare, procedure trasparenti e utili consigli per aiutare il consumatore italiano a scegliere il miglior salmone affumicato e comunicare al mercato un’eccellenza del Made in Italy.
Presidente del Consorzio è Gianpaolo Ghilardotti di Foodlab che ha dichiarato: siamo da decenni parte integrante del patrimonio ittico ed enogastronomico d’Italia, oggi pronti ad accompagnare i nostri consumatori con una voce nuova e autorevole
Una nuova realtà – Consorzio Affumicatori Maestri Italiani.
I fondatori sono 4 leader della filiera del salmone lavorato in Italia: Agroittica Lombarda a Calvisano (Brescia), con il marchio Fjord, Foodlab a Polesine Zibello (Parma) con il marchio Fumara, Sicily Food ad Aragona (Agrigento) con il marchio Fish & Fine e Starlaks, a Borgolavezzaro (Novara) con il marchio Aquafood e Starlaks, da oggi riuniti in Consorzio per preservare e valorizzare la produzione di Salmone Affumicato in Italia.
L’iniziativa si fonda sui valori che accomunano le aziende: il rispetto del consumatore, la passione per la qualità e il servizio, e lo scrupoloso rispetto delle migliori pratiche di produzione alimentare. L’offerta sullo scaffale è molto ampia, le etichette sono carenti e spesso fuorvianti: la sfida è quella di fornire al consumatore le informazioni necessarie per poter scegliere consapevolmente il salmone che acquista.
I soci fondatori
Agroittica, Foodlab, Sicily Food, Starlaks, sono accomunati da anni di ricerca della qualità, sia nella selezione, trasformazione e distribuzione del salmone, sia nel packaging e nelle best practice produttive.
Nel loro insieme i quattro leader danno lavoro a più di 500 persone, per una lavorazione di più di 10.000 tonnellate di pesce annue, e agiscono da anni in sintonia e coordinamento con le rispettive comunità locali.
La visione comune alla base della nascita del Consorzio è la promozione del salmone e degli altri prodotti ittici affumicati come alimenti sani e di qualità, sempre più presenti sulle tavole degli italiani. La lavorazione in Italia rappresenta un valore importante, sia a livello di garanzia di qualità e servizio per i clienti, che di apporto di valore e benefici alle realtà locali.
Il neo costituito Consorzio ha nominato Presidente Gianpaolo Ghilardotti di Foodlab e vice presidente Riccardo Massetti della SQS Network di Coccaglio (Brescia), esperto operatore del settore, che ha promosso la costituzione del consorzio.
“Il nostro intento è di essere un supporto continuo al consumatore, ai buyers e agli operatori sia per la GDO che per l’Horeca in un settore in cui le regole sono spesso poco chiare. Vogliamo offrire una maggior tutela e una nuova leggibilità ad un settore Italiano virtuoso, spesso mal conosciuto, ancora tutto da scoprire. Siamo da decenni parte integrante del patrimonio ittico ed enogastronomico d’Italia, oggi pronti ad accompagnare i nostri consumatori con una voce nuova e autorevole”, commenta Ghilardotti.
Le finalità del Consorzio Affumicatori Maestri Italiani
- preservare e valorizzare la produzione di salmone affumicato in Italia;
- promuovere il consumo di salmone di qualità, un alimento premium dal punto di vista nutrizionale;
- accrescere la consapevolezza dei consumatori che la lavorazione italiana come da disciplinare del Consorzio è sinonimo di garanzia del rispetto delle migliori prassi di produzione e igieniche, garantite anche dai controlli delle autorità veterinarie Italiane, tra le più qualificate e attente in Europa;
- aiutare il consumatore a destreggiarsi tra etichette, brand, indicazioni.
Il Vademecum del Consorzio, per la scelta del vero salmone affumicato italiano
Al fine di avere una base comune, e garantire livelli di qualità e sicurezza omogenei, i soci ribadiscono le seguenti “regole”, vero e proprio “bollino”, attestato dalla presenza del marchio del Consorzio sulle confezioni:
- la lavorazione deve essere effettuata in Italia;
- la salatura è rigorosamente a secco, senza iniezione di salamoia;
- per il prodotto pescato, l’obbligo di dichiarare zone di pesca e certificazioni di sostenibilità della stessa;
- per il prodotto allevato, che cresca in allevamenti sicuri e certificati secondo le norme relative al benessere animale;
- la tracciabilità e la certificazione della materia prima devono essere chiare e con indicazioni esaustive e verificabili;
- tutte le norme a tutela della sicurezza alimentare devono essere scrupolosamente rispettate;
- etichettatura dei prodotti chiara e precisa;
- audit annuale da parte di un ente di certificazione terzo.