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Carosello Barilla 1966 - Regia Piero Gherardi - Mina - Taratatà

C’è anche il Gruppo Barilla tra le eccellenze italiane selezionate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la mostra “IDENTITALIA – The Iconic Italian Brands”, organizzata in occasione dei 140 anni dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. La mostra, inaugurata il 13 febbraio alla presenza del Ministro Adolfo Urso, è allestita a Roma, nelle sale di Palazzo Piacentini e sarà visitabile fino al 6 aprile.

Gli spazi dedicati a Barilla ospitano due dei marchi più iconici del Gruppo. La pasta, che Barilla produce dal 1877 ed è sinonimo di gusto e tradizione mediterranea in oltre 100 Paesi; e i prodotti bakery del Mulino Bianco, che dal 1975 è sinonimo per eccellenza dell’Italia a colazione, di una tradizione fatta di ingredienti sani, sostenibilità e buoni principi.

A raccontare Barilla e Mulino Bianco sono materiali, arti figurative e pubblicità d’epoca dell’Archivio storico Barilla: dai lavori di Erberto Carboni, l’artista che ha immaginato il logo di Barilla, arrivato fino ai giorni nostri, passando per oggetti di ieri e di oggi come la Sveglia del Mulino, “maxi sorpresa” delle raccolte punti del Mulino Bianco, poster e visual d’epoca, e oltre 60 spot video, a partire dai Caroselli con Mina, le pubblicità d’autore realizzate da registi del calibro di Fellini e Wenders, capolavori senza tempo ormai entrati nell’immaginario collettivo, come “La bambina e il gattino”, o la serie sulla “Famiglia del Mulino Bianco”.

Barilla Rigatoni spot Fellini. Pubblicità d’autore è tra i materiali, arti figurative e pubblicità d’epoca dell’Archivio storico Barilla
Barilla Rigatoni spot Fellini. Pubblicità d’autore è tra i materiali, arti figurative e pubblicità d’epoca dell’Archivio storico Barilla

E nelle confezioni di pasta Barilla esposte c’è il racconto straordinario di un prodotto che quotidianamente finisce nelle dispense degli italiani. Per esempio, oltre 20 anni di ricerca per promuovere pratiche agricole più efficienti e sostenibili, grano duro 100% italiano per la pasta venduta in Italia e contratti di filiera che sostengono migliaia di agricoltori di 13 regioni italiane; uno spaghetto (o una penna, un fusillo) nato da 147 anni di know-how e innovazione nell’arte pastaria; una confezione in cartoncino e 100% riciclabile che ogni anno toglie 160mila chili di plastica.

La mostra allestita presso il MIMIT dimostra che fare impresa non sia solo un fatto economico ma anche culturale. Nei pezzi storici esposti dal Gruppo Barilla è racchiusa la sua storia e il “saper fare” che ha reso il Made in Italy famoso nel mondo, ma anche la capacità di innovare e accompagnare con i suoi prodotti la quotidianità di generazioni di italiani attraverso i cambiamenti sociali e culturali del Paese.

Tutte le opere provengono dall’Archivio Storico Barilla, un progetto fortemente voluto da Pietro Barilla che conserva e valorizza la documentazione storica prodotta dall’azienda a partire dalla sua nascita. L’Archivio Storico Barilla è stato dichiarato nel 1999 “sito di notevole interesse storico” dal Ministero della Cultura perché “racconta l’evoluzione del costume italiano”. Gli oltre 60mila pezzi e documenti dell’Archivio storico Barilla sono stati digitalizzati e sono consultabili da tutti sul sito www.archiviostoricobarilla.com. Un patrimonio in continua evoluzione che Barilla sta mettendo a disposizione anche per l’iniziativa “A scuola di impresa”, promossa dall’Associazione Museimpresa, che fa a capo ad Assolombarda e di cui l’Archivio Storico Barilla è socio fondatore, che coinvolgerà gli studenti delle scuole secondarie italiane nella realizzazione di un Museo Virtuale sulla storia della comunicazione di Barilla.

Carosello Barilla 1966 – Regia Piero Gherardi – Mina – Taratatà

E dai materiali dell’Archivio storico Barilla prende ispirazione anche il francobollo speciale emesso dallo Stato italiano per celebrare Barilla tra le “eccellenze del sistema produttivo ed economico”. Il Francobollo Barilla ha come soggetto una mongolfiera che rielabora uno storico manifesto del 1947 che rappresentava un’azienda e un Paese: la fiducia nel domani, la capacità di guardare al futuro e la vocazione a rispondere con l’innovazione ai bisogni di ogni epoca del suo tempo.

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