Ieri, 15 febbraio San Faustino, era la festa dei single.
A cena da soli non è una abitudine consueta ma è diventato un trend su TikTok, con migliaia di video lanciati dall’hashtag “SoloDate”.
Andare al ristorante da soli, però, non vuol dire dimenticare le buone maniere. Il ristorante, infatti, è un luogo pubblico, quindi il bon-ton dev’essere sempre rispettato, anche se con alcune (piccole) deroghe. Samuele Briatore, presidente dell’Accademia Italiana del Galateo lo spiega al Corriere.it.
«È l’occasione per viziarsi. Non c’è un ospite sui cui concentrare tutta l’attenzione. Siete voi i vostri ospiti, l’attenzione è tutta per voi. Il galateo disporrebbe che l’ospite deve sempre godere della vista migliore del tavolo, ma in questo caso potete semplicemente scegliere il posto che preferite». Alcune regole, però, non possono proprio essere infrante. «Non si può comunque passare la serata con il telefono in mano. Non siete da soli al ristorante, e stare al telefono mentre si mangia è un segno di maleducazione verso tutti i presenti. Inoltre, non chiedete mezze porzioni o di preparare per uno i piatti previsti per due persone, è irrispettoso nei confronti del personale del locale. Infine, dimenticatevi di mangiare con le mani: siete comunque in pubblico e bisogna mantenere un certo contegno».
Su alcune cose, però, ci si possono prendere delle licenze. «Cenare da soli è l’occasione perfetta per prendere cibi complessi o difficili da mangiare, che potrebbero essere poco adatti ad una cena con ospiti. Un esempio? Gli spaghetti, che potrebbero schizzare o sporcare, così come le lumache. O il fegato, che ha un odore che qualcuno potrebbe trovare sgradevole. Inoltre, un’ottima idea se si vuole conoscere qualcuno è sedersi al bancone, se il ristorante ce l’ha. Cosa che non si può fare se si è in più di due commensali, o qualcuno resterebbe isolato o sarebbe costretto a restare in piedi».
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