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Da Cavit una novità per il canale Horeca: Cum Vineis Sclavis 2022 Schiava Trentino DOC

Cavit, storico consorzio del comparto vitivinicolo italiano, presenta una nuova referenza della linea Trentini Premium dedicata all’Horeca: Cum Vineis Sclavis 2022 Schiava Trentino DOC, vino rosso che nasce da un importante vitigno autoctono del territorio, la Schiava, richiamandone le antiche tecniche di coltivazione e vinificazione della tradizione trentina.

In Italia, infatti, è il Trentino-Alto Adige la patria della Schiava, dove viene coltivata fin dal 1500. Il suo nome ha origine dall’espressione latina “cum vineis sclavis”, traducibile letteralmente “con viti schiavizzate”. Il riferimento nasce nel Medioevo e riguarda la forma di coltivazione a filare, innovativa per l’epoca, con cui questa varietà di uva a bacca nera veniva allevata: nello specifico, il viticoltore legava la vite ad un supporto fisso, per poi controllarne e condizionarne lo sviluppo. Una forma di allevamento che si distingueva da quella delle viti selvatiche che, invece, erano lasciate libere di svilupparsi senza alcuna forma di controllo. 

La Schiava è parte della storia enologica del Trentino, dove fino agli anni ’80 è stata il vitigno più coltivato, e tradizionalmente viene vinificata in rosso. Per questo motivo la nuova referenza Cum Vineis Sclavis 2022 Schiava Trentino DOC è un vero e proprio omaggio alla storia e alla tradizione del territorio d’origine in cui Cavit opera con i suoi oltre 5.250 viticoltori riuniti in 11 cantine sociali. 

“In un settore in continua evoluzione come il nostro, la capacità di riscoprire l’enorme potenzialità del patrimonio vitivinicolo trentino attraverso la valorizzazione dei vitigni autoctoni è una scelta importante che ancor di più evidenzia il profondo legame tra Cavit e il territorio. Cum Vineis Sclavis dà nuova luce a un vitigno autoctono come la Schiava, vinificata in rosso come da tradizione: un vino leggero e di facile approccio grazie al basso contenuto alcolico, perfetto anche nei mesi più caldi e con caratteristiche organolettiche come la freschezza e le note leggermente fruttate che lo rendono molto versatile. Una proposta nuova per la cantina e che va a complementare l’ampia gamma di proposte di rossi Cavit” – commenta Fabrizio Marinconz, enologo Cavit.

Le uve di questo vino, 100% Schiava, provengono dalle colline vitate della Valle dell’Adige e della Valle dei Laghi, in zone pedecollinari fra i 250 ed i 350 metri di altitudine. Dopo un’accurata scelta, le uve vengono pigiate e vinificate in rosso a temperatura controllata con una macerazione sulle bucce di circa 7 giorni. Segue un affinamento in serbatoi di acciaio inox e cemento per conservare la fragranza e freschezza tipica di questo vitigno. 

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Dal colore rosso rubino brillante, Cum Vineis Sclavis è caratterizzato da un profumo fragrante e da un timbro fruttato che ricorda la ciliegia ed il lampone, il gusto è secco con sottofondo piacevolmente amarognolo, di mandorla e lampone. Adatto in qualsiasi occasione, è un vino di facile beva che si apprezza maggiormente se bevuto giovane. Ben si accompagna con antipasti, formaggi di media stagionatura e salumi e, grazie al moderato grado alcolico, è perfetto anche con primi piatti composti da verdure o carni bianche. 

Questa nuova proposta rappresenta un richiamo della tradizione e, allo stesso tempo, si coniuga perfettamente con le aspettative del consumatore moderno, sempre più alla ricerca di vini rossi leggeri e meno complessi.

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TM

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