Iginio Massari, maestro indiscusso della pasticceria italiana, ha messo in discussione la cassata, il dolce principe della tradizione sicula.
«È un dolce poco esportabile per il suo sapore troppo dolce», ha affermato all’Exopocook qualche giorno fa. E così -riporta Libero – diversi maestri pasticceri che portano in alto il nome della tradizione siciliana hanno tuonato contro Massari.
Uno su tutti, Salvatore Cappello, divulgatore tra l’altro della Setteveli, altra bomba calorica irrinunciabile con sette strati di cioccolato: «Troppo dolce? Questo lo pensa lui, è il suo punto di vista, che io rispetto. Ma la cassata che si produce oggi è molto diversa da quella che gustavo io quand’ero ragazzo». (…)
In Sicilia e soprattutto a Palermo la cassata di oggi è già stata rivisitata ed è passata, come lo stesso Cappello ha sottolineato, dai 900 grammi di zucchero per un chilo di ricotta degli anni Ottanta e Novanta ai 350 grammi attuali. Una bella differenza che rende il dolce equilibrato e frena il desiderio irresistibile della sterzata iper-zuccherosa.
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