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Gio. Nov 21st, 2024

”Abbiamo riunito per la prima volta nel nostro Paese le 30 nazioni dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del vino. L’Oiv è nata nel 1924 dopo una grande pandemia e delle guerre, oggi viviamo giorni simili e assistiamo al tentativo di alcune nazioni di reintrodurre un nuovo proibizionismo attraverso le etichette. Mentre le etichette devono indurre a un consumo moderato e consapevole ma non devono terrorizzare il consumatore”. Lo sottolinea il ministro per le politiche agricole, Francesco Lollobrigida, in un’intervista di oggi su La Stampa.

”Con tanti ministri abbiamo parlato delle vere sfide del vino: bere di qualità, pagare il giusto, sostenere le aziende -aggiunge Lollobrigida-. Poi è sempre evidente come l’Italia sia la nazione della qualità del cibo. Il nostro cibo è percepito come espressione delle nostre eccellenze. Ma sapete quale è il nostro segreto? La sovrapposizione di tante culture, di tante contaminazioni. La nostra storia ci ha lasciato tanto dall’epoca romana quando eravamo il centro del mondo allora conosciuto, agli arabi e a tutte le culture che sono passate nel nostro Paese. Questa contaminazione per il mondo è eccezionale, questa è la nostra forza”.

”L’Europa ci chiede un ruolo attivo, soprattutto in agricoltura -continua il ministro-. Quando parliamo di sostenibilità, dobbiamo farlo in senso realistico ed economico a protezione di chi produce con correttezza. Stiamo riconquistando questa posizione, si sta riacquistando sensibilità su questi temi anche perché nel mondo tutta l’Europa combatte contro tanti altri continenti per i mercati e non possiamo punire i nostri agricoltori perché se siamo costretti a ridurre le produzioni dobbiamo comprare da altri, acquistando magari da chi usa gli stessi agro-farmaci che noi vietiamo”.

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