“Il Made in Italy ormai nel mondo è considerato il prodotto di qualità ed eccellenza a livello globale. Questo è espressione della peculiarità del nostro Paese e del suo sistema produttivo che ha saputo vincere controcorrente la sfida della globalizzazione”. Lo ha detto il ministro delle Imprese Adolfo Urso intervenendo all’assemblea di Federalimentare che si è svolta a Cibus alle Fiere di Parma.
“Ogni iniziativa di altissimo livello, come Cibus, che promuove le eccellenze italiane ha un valore incalcolabile. – ha detto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – Per questo sosteniamo tali attività con ogni modalità, così da rafforzare la presenza dei produttori sui mercati nazionali e internazionali. Ci sono tanti buyer di altri paesi che vengono alle fiere perché i cittadini del mondo hanno fame d’Italia”. “Una visione strategica che conferma la volontà dell’Italia di avere al centro il settore produttivo, tutelandolo e garantendo ai nostri produttori il giusto prezzo” ha aggiunto Lollobrigida in merito al Dl Agricoltura approvato ieri dal Cdm – garantendo anche la possibilità di avere terreni agricoli protetti da eventuali speculazioni e di poter contrastare le criticità del settore”.
A sottolineare l’importanza del decreto Agricoltura anche Gian Marco Centinaio, vice Presidente del Senato. “Il decreto conferma l’attenzione del governo per il settore agroalimentare e promuove l’alleanza tra produttori agricoli, industria alimentare e distribuzione, con il riconoscimento per tutti di un compenso adeguato. Ora serve un maggior impegno in Europa per sostenere il Made in Italy, evitando restrizioni eccessive e limitando le importazioni da Paesi che non rispettano le nostre stesse regole. Questo non è protezionismo, è semplice buon senso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda – ricorda Adnkronos – l’intervento di Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera. “Federalimentare svolge un ruolo molto importante nella protezione e nella promozione della nostra filiera di qualità. – ha detto – Senza un’organizzazione e soprattutto senza corpi intermedi che gestiscano l’operazione di controllo dell’attività produttiva delle nostre filiere agroalimentari, il valore aggiunto che ha il Made in Italy non esisterebbe ed è molto importante da valorizzare. Il mondo agricolo ha bisogno di regole chiare e di organizzazioni che sappiamo gestire le filiere e valorizzare i prodotti”.