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Sab. Dic 21st, 2024

“Il forte legame che gli italiani hanno instaurato da secoli con il caffè ci permette di guardare al futuro con un cauto ottimismo. Il caffè al bar rappresenta non solo un’abitudine, ma una passione, un rito. Si tratta di un momento fortemente identitario per gli italiani soprattutto a livello sociale, a cui difficilmente rinunciano anche in tempi di crisi. Ogni volta che gustano un caffè al bar, gli italiani assaporano valori, artigianalità e tradizione. Per questo possiamo dirci fiduciosi del fatto che continueranno a scegliere il caffè al bar nonostante un rialzo dei prezzi in futuro”. E’ quanto afferma Giuseppe Lavazza, presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, intervistato dall’Adnkronos.

Inoltre Lavazza, interpellato sull’impatto della tazzina al bar sull’inflazione, sostiene: “è difficile fare previsioni oggi su come il caro caffè al bar possa influire sull’andamento dell’inflazione. Ci sono infatti in gioco diverse variabili, come la sua rilevanza nel paniere dei prezzi, la risposta dei produttori e dei rivenditori, le abitudini di consumo delle persone, ma anche i prezzi dell’energia”.

Aumento dei costi della materia prima è più forte di calo consumi

“L’aumento dei costi della materia prima e le variabili economiche più recenti che incidono sulla filiera hanno avuto inevitabilmente un impatto sui prezzi al consumatore finale, influenzando di conseguenza anche l’andamento dei consumi il cui calo resta comunque più contenuto rispetto all’incremento dei costi”. A delineare la situazione della crisi del caffè dovuta ai rincari della materia prima anche a causa dei cambiamenti climatici è Giuseppe Lavazza, presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, intervistato dall’Adnkronos. “Il caffè in Italia è molto più di una semplice commodity o di una bevanda che si beve abitualmente, ma un vero e proprio rito sociale. – sottolinea – È un simbolo molto forte del nostro Made in Italy e un’icona della nostra cultura nel mondo, stimata e invidiata anche all’estero”.

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