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Sab. Nov 23rd, 2024

Da oltre 25 anni Inalca, società del Gruppo Cremonini leader nel settore delle carni, ha costruito una propria filiera integrata e circolare del bovino ed è stata una delle prime aziende italiane del settore a pubblicare il Bilancio di sostenibilità redatto secondo gli standard internazionali GRI. Il Gruppo Inalca presidia l’intera filiera produttiva dall’allevamento al prodotto finito. È stato calcolato che il valore generato e distribuito è del 94,4%, risultando un’azienda ad alto tasso di sostenibilità economica.

Sulla base di questo impegno, Inalca ha deciso di confermare nuovamente la sua partecipazione alla 8a edizione del Food&Science Festival che si terrà a Mantova dal 17 al 19 maggio 2024. Si tratta di un evento unico di divulgazione scientifica di rilievo nazionale, che permette di approfondire le tematiche legate alla scienza della produzione e del consumo del cibo.

Inalca è un’azienda specializzata nella lavorazione di tutti i prodotti e i sottoprodotti del bovino ed è in grado di valorizzarli, collocandoli al meglio sui mercati nazionali ed internazionali. Inoltre, le attività di Inalca contribuiscono in modo sinergico ad altre filiere, da quella del latte alla pelletteria, dal biomedicale alla cosmesi, dal pet food al mondo delle energie rinnovabili.

La struttura industriale è basata su un modello di economia circolare che permette di rigenerare le risorse e limitare gli sprechi. A lato degli stabilimenti produttivi, negli anni Inalca ha sviluppato una vera e propria infrastruttura energetica destinata all’autoproduzione di energia e all’utilizzo di fonti rinnovabili. Deiezioni degli animali e scarti delle attività agricole e industriali, grazie agli impianti di cogenerazione, produzione di biogas e recupero di ossa e grassi, costituiscono una preziosa biomassa per la produzione di energia da fonti rinnovabili, e per la produzione di fertilizzanti organici che vengono reimpiegati nel ciclo agricolo. A ciò si aggiunge l’importante produzione di energia solare, fornita dagli impianti fotovoltaici istallati su tutti gli stabilimenti e sulle aziende agricole. L’investimento più recente per l’utilizzo di energia verde è uno stabilimento realizzato in partnership con HeraAmbiente per la produzione di biometano e compost dalla frazione organica dei rifiuti urbani e dagli scarti della lavorazione delle carni degli stabilimenti Inalca.

Sulla nuova frontiera dell’agricoltura rigenerativa, Inalca ha realizzato anche un altro importante progetto con Corteva Agriscience e l’Università di Milano per migliorare le performance ambientali della fase di produzione dei foraggi destinati all’alimentazione dei bovini. Nel corso di due anni, lavorando sulle colture di due aziende agricole Inalca, è stato ottimizzato l’uso di fertilizzanti, in particolare quelli azotati, che rappresentano una fonte importante di emissioni di gas serra in atmosfera. Col risultato di aver ridotto l’uso dei fertilizzanti di sintesi, migliorato le rese colturali e ridotto le emissioni di COeq in media del 19% dalla produzione dei foraggi.

I risultati del progetto verranno presentati domani 18 maggio alle 16:30, al Palazzo della ragione,  nel panel “Agricoltura rigenerativa per ridurre l’impatto ambientale della zootecnia”, con gli interventi di Rebecca Crudele (Inalca), Matteo Ceruti (Corteva) e Jacopo Bacenetti (Università degli Studi di Milano).

Inalca S.p.A. è la società del Gruppo Cremonini leader in Europa nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne, salumi, bacon e snack (con i marchi Inalca, Montana, Manzotin, Italia Alimentari, Fiorani e Ibis), e nella distribuzione internazionale di prodotti alimentari del “Made in Italy” (Inalca Food & Beverage). La società, con 8.200 dipendenti, controlla tutta la filiera produttiva, dall’allevamento alla distribuzione, e ha registrato nel 2023 ricavi per 2.990 milioni di euro, di cui il 40% in esportazioni. La struttura industriale consta di 31 stabilimenti produttivi (21 dei quali in Italia, 10 nel mondo) e 58 piattaforme logistiche di distribuzione (di cui 33 della controllata IF&B), in Polonia, Kazakistan, Angola, Algeria, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Mozambico, Costa d’Avorio, Capo Verde, Cina, Tailandia, Malesia, Australia.  Le aziende agricole in Italia sono 9: controllano oltre 100 allevamenti, per una capacità totale di circa 180.000 capi allevati ogni anno direttamente e in soccida.

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