Breaking
Gio. Nov 21st, 2024

Il 26 maggio è il World Aperitivo Day. Deliveroo, in collaborazione con SWG, ha chiesto agli italiani quali sono gli argomenti preferiti, i temi più gettonati durante un aperitivo e quanto si sentono pronti ad affrontare una conversazione tra uno spritz e un analcolico.

Secondo il sondaggio, l’aperitivo in compagnia è un rito a cui sfuggono in pochi: per più del 50% è infatti un’abitudine bisettimanale e per il 22% un appuntamento che si rinnova ogni settimana. Ma cosa rappresenta un aperitivo per gli italiani? Per il 54% è un’occasione per rilassarsi, per il 44% per una rimpatriata tra vecchi amici. E cosa bevono? Lo spritz, almeno per 4 italiani su 10, seguono gli analcolici (33%) e un calice di vino (25%).

Ci si ritrova, spesso, fuori casa, ma l’idea di ricevere a casa gli amici per aperitivo non trova gli italiani impreparati: il 26% dice di avere tutto pronto, il 33% è pronto a prendere quello che serve, magari anche ordinando l’occorrente attraverso l’App di Deliveroo, sia attraverso gli store Deliveroo HOP, il servizio di consegna rapida della spesa attivo a Milano, Roma e Firenze, ma anche da tutti gli altri supermercati e negozi indipendenti presenti in piattaforma.

Che sia fuori o dentro casa, per quasi due terzi degli italiani (61%) l’aperitivo è l’occasione per fare nuove amicizie, dare e ricevere notizie importanti (31%), prendere una decisione importanti (28%), senza tralasciare chi durante un aperitivo si è innamorato (21%) e chi sorseggiando un cocktail ha ricevuto un’offerta di lavoro (13%).

Gli argomenti: l’aperitivo è, senza dubbio, un grande momento di conversazione e confronto. Secondo gli intervistati, gli argomenti principali sono i problemi quotidiani che ciascuno si trova ad affrontare (52%), i ricordi del passato (45%), le prossime vacanze (43%). Per quasi la metà dei più giovani, quelli tra i 18 e i 34 anni, ​ è soprattutto l’occasione d’oro per fare gossip, per parlare della vita di coppia propria e di quella altrui (35%) e delle serie TV (38%). Certi argomenti sono certamente più interessanti degli altri e gli italiani sono particolarmente interessati a partecipare a conversazioni su attualità (61%) e politica 47%. Sebbene i giovani cerchino di entrare sempre nella conversazione e dire la propria opinione, quasi 1 giovane su 8 si affida ad internet per cercare delle informazioni “last minute” ed essere sul pezzo.

“L’aperitivo come lo conosciamo oggi, lo inventarono qualche anno fa, aperitivo poi detto ape, è un’ora semi-alcolica disponibile per il dondolamento, per gli amici, per dimenticare una brutta giornata, per avere qualcosa di cui sparlare. E’ una terra di mezzo dei divertimenti, meno di una cena ma più di un caffè. Può servire a tutto: conoscenza, amore, affari. Va bene anche da soli. Se gli inglesi lo fanno da sempre (senza pizzette), vuol dire che funziona.”

A dirlo Ester Viola, avvocato, scrittrice ed osservatrice delle relazioni umane che per Deliveroo ha descritto quattro diverse situazioni tipo da aperitivo, con una serie di consigli per interpretarli nel migliore dei modi.

  • Aperitivo di lavoro.
  • Frequenza: bassa.
  • Probabilità di divertirsi: scarsa.
  • Richiesta di capacità di finzione: alta.
  • Tono: tra “studiatamente serio” e “studiatamente allegro”.

Succede all’improvviso. Dopo una settimana o un mese dalla firma del contratto, propongono un aperitivo dopo il lavoro. E’ un test d’ingresso supplementare. Ti si richiede la seconda buona impressione. Intanto, la regola eterna e generale: mai non esserci. Non ti piace il posto? Devi andare in palestra? Hai appuntamento per vedere un film al cinema? Non importa. Non si può non andare, è peggio dei matrimoni. Dell’assente si parla male, è statistica.

Una volta lì, mostrare che le capacità di stare in compagnia ed essere un animale da team di cui parlavi nel curriculum erano la verità.

Fondamentale prepararsi a casa la risposta alla domanda: lei cosa farebbe per migliorare l’azienda? Da lì sfortunatamente si capirà se sei una persona capace di avere buone idee o no.

  • Se più che aperitivo ti sembrano due ore di straordinario, è perché lo sono.
  • Aperitivo per incontrarsi di persona dopo tanto scriversi online
  • Frequenza: altissima.
  • Probabilità di divertirsi: moderata.
  • Richiesta di capacità di finzione: bassa.
  • Tono: interessato.
  • «Che hai fatto in questi anni?»
  • «Sono stato in chat»

Tutti i grandi amori sono stati scritti, ma ora stiamo esagerando. Adesso ogni amore è

online, e online resta. Secondo alcuni autori, l’effetto post pandemico sulle relazioni (ma secondo me la pandemia non c’entra così tanto, c’entra il fatto che inizia a piacerci troppo stare sul divano) è che si sta prolungando all’infinito quel preliminare del vedersi che è: la chat. Scriversi.

La storia a lieto fine ormai prevede la variante necessaria: «quando ci vediamo per un aperitivo?» .

«Quando ci vediamo?» ​ è il nuovo ti amo. Se siete già lì seduti a un tavolino, non c’è nient’altro da fare, nulla di cui preoccuparsi, siete già stati brillanti, piacevoli, meritevoli di approfondimento. Basterà restare calmi e non rovinare tutto: dovete solo rivedervi, è già mezza relazione.

  • Aperitivo mi sfogo.
  • Frequenza: altissima.
  • Probabilità di divertirsi: pari a zero.
  • Richiesta di capacità di finzione: alta.
  • Tono: partecipato.

E’ il più evitato degli aperitivi. Prima di dire sì, è stato già fatto un negoziato per evitare che l’aperitivo diventasse una cena di tre ore. Ora bisogna andare. Siamo amici, e gli amici ci sono quando finisce un amore e dall’altra parte vogliono solo soffrire, straparlare e cercare di capire, e chiedersi perché. Dobbiamo esserci perché ci siamo passati anche noi ed eravamo insopportabili allo stesso modo.

Inutile far presente che tutto quel parlare vuol dire che sono ancora innamorati, che purtroppo l’amore sopravvive senza la stima, che chi ci delude vince, ci piaccia o no (no). E che da quell’ora di aperitivo se ne andranno ancora più persi di prima, non si sentiranno meglio dopo lo sfogo: perché parlare dell’amore infelice non solo non serve a capire niente, ma aggrava il male.

Inutile anche dire di riprovarci: conciati così chi li ripiglia? Da innamorato cronico perdi tutte le carte per essere interessante.

In rarissimi casi succede il miracolo: il Lasciante gli scrive in quel momento, mentre siete al tavolo. Il bar si riempie (metaforicamente) di sole, radunano di fretta le loro cose e ti dicono “scusa, devo andare, perdonami, mi ha scritto!”. Tu li perdoni, tiri un sospiro, gli dai appuntamento a un altro aperitivo e soprattutto menti per il loro bene: «vedrai» che adesso si sistema tutto. Ordini un altro vino rosso, pensi che l’hai scansata, sei proprio il migliore amico del mondo.

  • Aperitivo in terrazzo
  • Frequenza: dipende dagli amici che hai.
  • Probabilità di divertirsi: altissima.
  • Richiesta di capacità di finzione: nulla.
  • Tono: finalmente te stesso.

Il bene di lusso in città, il sostituto estivo della piscina nella villa di campagna: il terrazzo. Ti affacci ed è come se avessi mezza Posillipo anche se il mare non c’è e sei a Milano. L’amico-plutocrate (proprietario di terrazzo) apre con affetto vini importanti, ha ordinato frittelline calde, panzarotti, varie sicilianità. Il pettegolezzo è di alta gamma, siete tutti contenti, sembrate più giovani. Ti chiedi se la vita è bella e la risposta è sì, ma serve un terrazzo. ​

Related Post