La carta igienica è uno dei beni più colpiti sia in Italia che a livello globale dal fenomeno della “shrinkflation”, ossia la riduzione delle quantità di prodotto contenute nelle confezioni senza un analogo taglio ai prezzi. Lo afferma Assoutenti, commentando l’indagine sui prezzi della carta igienica nelle città italiane.
“Come molti consumatori hanno potuto constatare, negli ultimi anni numerosi brand hanno ridotto la dimensione dei rotoli di carta igienica, inserendo meno fogli e quindi meno quantità di prodotto nelle confezioni – spiega il presidente Gabriele Melluso – Il prezzo di tale bene, però, non solo non è sceso, ma è aumentato costantemente negli anni: una inflazione occulta quella generata dal fenomeno “shrinkflation” che si aggiunge ai rincari registrati presso negozi e supermercati”.
“Ci chiediamo che fine abbia fatto l’indagine avviata nel 2022 dall’Antitrust per monitorare tale fenomeno e per dare risposta ai consumatori che subiscono questa odiosa sgrammatura dei prodotti che ha un impatto perverso sull’inflazione” – conclude Melluso.
Centro di formazione e ricerca sui consumi
Uno dei prodotti più utilizzati da ogni cittadino nel suo intero ciclo di vita ha subito in Italia un sensibile rincaro, con i prezzi al dettaglio che, negli ultimi 3 anni, sono saliti in media del +44%. Si tratta della carta igienica, bene presente in tutte le case italiane e prodotto che rientra tra quelli primari per le famiglie. La denuncia arriva dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) che ha elaborato i dati pubblicati sull’apposito osservatorio Mimit, mettendo a confronto i prezzi attuali della carta igienica in tutte le città italiane con quelli in vigore nel 2021.
Una confezione da 4 rotoli costava in media in Italia 1,74 euro nel 2021, mentre oggi, per la stessa confezione, si spendono mediamente 2,51 euro, con un aumento del +44,2% in soli tre anni – afferma il C.r.c. – Analizzando i dati nel dettaglio, si scopre che è Bolzano la città italiana dove la carta igienica costa di più, 3,40 il pacco da 4 rotoli, seguita da Grosseto (3,15 euro), Udine (3,06 euro) e Trento (3,03).
Sull’altro versante della classifica Siracusa, con un prezzo medio di 1,77 euro, è la provincia più economica d’Italia, seguita da Bari (1,81 euro) e Mantova (1,87 euro). In totale solo 6 città vantano un prezzo inferiore ai 2 euro per una confezione da 4 rotoli.
Se si analizza l’andamento dei listini al dettaglio tra il 2021 e il 2024, emerge come i rincari più pesanti si registrino a Grosseto e Ferrara, con una variazione dei prezzi che supera il +89%, +85% a Bolzano, Udine e Livorno. Le province dove la carta igienica è rincarata di meno nel triennio sono Messina (+14,5%), Bari (+15,3%) e Vercelli (+17,3%).
“Si stima che il mercato della carta igienica valga in Italia circa 1,2 miliardi di euro all’anno – afferma il presidente del comitato scientifico C.r.c., Furio Truzzi – Un bene talmente indispensabile per gli italiani che, come si ricorderà, durante la pandemia fu uno dei primi a sparire dagli scaffali dei supermercati, con i cittadini che acquistarono ingenti scorte di tale bene. A pesare sui rincari dei prezzi ci sono più fattori: in primis la crisi delle materie prime, con la guerra in Ucraina che ha portato ad un crollo delle importazioni di legno dalla Russia da cui si ottiene la cellulosa indispensabile per produrre la carta igienica, e il conseguente rialzo delle quotazioni internazionali della fibra corta, salite a gennaio del 68% rispetto ai livelli pre-rincari. Ci sono poi i maggiori costi di produzione determinati dal caro-energia che ha pesato sulle industrie del comparto, e non ultima la solita speculazione che, come noto, incide di più proprio sui prezzi di quei beni di cui i cittadini non possono fare a meno” – conclude Truzzi.