In Italia sono oltre 3 milioni le persone che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), pari al 5% della popolazione. Un’epidemia sociale silenziosa, che rappresenta un problema di sanità pubblica di crescente importanza e oggetto di attenzione sanitaria e sociale sul piano scientifico e mediatico per la sua diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione e per l’eziologia multifattoriale complessa. Si tratta di gravi patologie mentali riconducibili a una richiesta d’aiuto non verbalizzata, il problema non è quindi il cibo o il corpo di per sé, ma il valore che assumono per chi vive un Disturbo Alimentare che è l’espressione di un dolore profondo, di una sofferenza complessa.
Ecco perché Danone Nutricia, la cui missione è “portare la salute attraverso l’alimentazione al maggior numero di persone possibile” con il suo brand Fortini e l’Associazione non profit Animenta hanno scelto di collaborare per dar vita a 25 laboratori creativi ospitati all’interno della sede di Danone Italia di Milano, dedicati a offrire un supporto concreto a chi vive un DCA e contrastare lo stigma e gli stereotipi che ancora oggi caratterizzano queste malattie. Avviati in occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla (15 marzo 2024), questi appuntamenti continueranno anche nel corso del 2025, coinvolgendo 15 tra ragazze e ragazzi in occasione di ogni incontro.
Il laboratorio del 6 giugno, pensato per permettere ai partecipanti di liberare le proprie emozioni e raccontare le proprie storie, sarà curato da Ambra Angiolini, da tempo impegnata sul fronte dei DCA, che commenta: “Accompagnare i ragazzi alla riscoperta di sé, tirando fuori quel mondo nascosto che hanno dentro, facendo vivere le loro emozioni senza vergogna. Questi laboratori sono dei momenti in cui si comprende quanto un Disturbo Alimentare, in qualsiasi forma si manifesti, racconti una storia di dolore e sofferenza. Un Disturbo Alimentare racconta quanto ogni persona si sia sentita sbagliata per tanto, troppo, tempo; racconta il non sentirsi mai abbastanza, il non riuscire a percepire il proprio posto nel mondo; racconta il sentirsi troppo o troppo poco. Queste attività permettono di comprendere che i DCA non riguardano il corpo o il cibo, quello è il sintomo più o meno visibile, ma sono, come dicono spesso: un cancro dell’anima. E la cosa più importante è che noi non siamo una malattia ma una storia da raccontare e vorremmo che molti riuscissero ad ascoltare.”
I prossimi laboratori in programma si terranno il 10 luglio e il 18 luglio con due appuntamenti dedicati rispettivamente a scrittura e creatività; nelle date del 03 e 14 settembre due appuntamenti con il laboratorio di scrittura e, nelle giornate del 14 settembre, il 19 ottobre e il 14 dicembre con tre appuntamenti dedicati ai genitori e a chiunque viva accanto a chi soffre di DCA per fornire loro strumenti utili per essere accanto ai propri figli che vivono un disturbo alimentare.
L’iniziativa nasce dal desiderio di Danone Italia che, in linea con il suo modello di business virtuoso basato sul “Megafono Sociale”, desidera fornire un aiuto concreto a problematiche sociali rilevanti.
Con il Megafono Sociale, infatti, Danone Italia intende amplificare con l’impegno dei brand – in questo caso Fortini, alimento a fini medici speciali utilizzato anche in caso di malnutrizione per difetto correlata a DCA – una causa di rilevanza sociale, generando in tal modo un impatto positivo sulla società, grazie ad azioni tangibili promosse da partner esperti, quale l’associazione Animenta.
“I laboratori realizzati da Animenta e ospitati nella sede di Danone Nutricia in Italia sono sicuramente il primo passo di un percorso che stiamo costruendo e che risponde proprio al modello del “Megafono Sociale”: partiamo dalla causa per arrivare alle persone, ai media e all’intera opinione pubblica. Nell’ambito del progetto, oltre ai laboratori creativi promossi da Animenta, saranno organizzati due laboratori informativi dedicati alla nutrizione, per la cui realizzazione Danone Nutricia con Fortini metterà a disposizione esperti – dietisti e nutrizionisti – che terranno le lezioni, oltre ad incontri destinati ai genitori. Nella convinzione che affrontare i DCA richiede un approccio olistico che coinvolga la mente, il corpo e lo spirito. In questo contesto, i corsi di creatività, di teatro e di scrittura risultano come strumenti potenti nel percorso verso la guarigione e il benessere per le persone affette da DCA. I laboratori offrono, infatti, un ambiente sicuro e inclusivo, dove gli individui possono esplorare liberamente le proprie emozioni, migliorare l’autostima e sviluppare un senso di autoconsapevolezza.”
Fabrizio Gavelli, Presidente e Amministratore Delegato di Danone Italia & Grecia.
L’IMPORTANZA DEI LABORATORI CREATIVI PER LA RISCOPERTA DI SÉ
I disturbi alimentari non riguardano solo il corpo e il cibo (due elementi certamente cardine della malattia) ma spesso è un dolore più profondo, intimo, che non si riesce a esprimere a parole e che non sempre è possibile vedere. Sono malattie mentali che, attraverso il corpo, rivelano un disagio psicologico o psichico e colpiscono individui di tutte le età e contesti socio-economici: l’8-10% delle ragazze e l’0,5-1% dei ragazzi soffrono di anoressia-bulimia. Il 95% sono donne, anche se sempre più numerosi sono gli uomini che si rivolgono a strutture specializzate. Queste patologie si manifestano prevalentemente tra i 12 e i 25 anni, ma negli ultimi tempi è emerso un preoccupante allargamento delle fasce d’età che riguarda in particolare le bambine prepuberi e le donne in età di menopausa.
“Per chi soffre di DNA (disturbi della nutrizione e dell’alimentazione) la vita si trasforma in un quotidiano e ben presto doloroso appuntamento con la necessità di corrispondere alle richieste malate della patologia. Affiancate alle necessarie terapie riabilitative psiconutrizionali, le tecniche espressive (terapie creative, arteterapia, musicoterapia, danzaterapia, riabilitazione psicosociale in generale) sono il complemento utile per far riemergere la parte di sé per troppo tempo rimasta soffocata dalla malattia. A questo proposito, meritano una citazione le parole di Laura Tonani, compianta docente del corso di Terapeutica Artistica all’Accademia di Brera: “L’energia liberatrice e rivoluzionaria dell’arte agisce sempre su un piano concreto nel processo del farsi opera, dove l’azione è invenzione, incontro tra corpo e materia, ma agisce anche su un piano culturale di una comunicazione simbolica”.
Dott. Mauro Consolati, Responsabile Centro Pilota Regionale per i DCA ASST Spedali Civili di Brescia
Infatti, anche le ragazze che seguono il percorso terapeutico presso Centro Pilota Regionale per i DCA ASST Spedali Civili di Brescia, sono state protagoniste del laboratorio realizzato con Ambra Angiolini.
Tra i partecipanti al laboratorio anche persone come Laura, che racconta così l’esperienza: “Partecipare ai laboratori è un grande dono che ogni volta faccio a me stessa. Ogni lab è stato per me un momento unico in cui la condivisione con il gruppo è stata una grande opportunità di arricchimento e di scoperta sia dell’altro sia di me stessa” – commenta “Anche in momenti difficili in cui per me era difficile sentire e comprendere le mie emozioni, i lab sono stati un’occasione di riscoperta, di riflessione e di connessione con la mia anima, con la mia storia e con il mio presente. Ciò che rende questi momenti magici è la totale assenza di giudizio, insieme all’ascolto e all’apertura alle esigenze di ciascuno che sono parte fondamentale di ogni attività. Mi sono sempre sentita voluta bene, circondata da persone belle e buone con cui si riesce a creare una connessione profondissima anche senza conoscersi. E questo è bellissimo, ti fa sentire a casa”.
Inoltre, per Animenta, i laboratori sono spazi sicuri e accoglienti, progettati per favorire l’espressione personale e il benessere emotivo attraverso l’arte e la riscoperta delle proprie emozioni. In questi laboratori, come afferma Ambra Angiolini, si allena l’anima per creare quella che viene definita “L’anima Tonica”.
“L’anima tonica è scegliere di prendersi cura di sé, della propria anima, attraverso piccole azioni che ci fanno sentire bene; che ci fanno provare soddisfazione non appena concluse; che ci arricchiscono. Ognuno può scegliere quello che vuole e metterle in pratica con frequenza. Attraverso l’uso di materiali creativi come le tempere, cartoncini, colori e bottoni, i laboratori permettono ai partecipanti di esprimere la propria storia e chi sono loro senza la malattia, permettono di raccontare le proprie emozioni e il dolore che spesso si cela dietro un disturbo del Comportamento alimentare”.
Aurora Caporossi, Presidente e Founder di Animenta.
I laboratori, dunque, tirano fuori quello che i ragazzi sentono e provano, la loro visione del mondo e quella che hanno di sé stessi.