Dal latte al mercato, direttamente dai caseifici e dagli stagionatori. La terza edizione di B2Cheese, l’unica fiera internazionale business to business (B2B) del settore lattiero caseario organizzata in Italia, metterà al centro, a Bergamo, il 25 e 26 settembre, i protagonisti di una indiscussa eccellenza del made in Italy nel mondo. Un patrimonio di prodotti che non ha eguali nel mondo.
Il salone, presentato oggi a Milano, è nato dal business per il business e coinvolge uno dei settori più strategici dell’agroindustria, con impatti fondamentali sull’economia in particolare delle aree interne e montane. Nell’anno in cui l’industria della trasformazione agroalimentare nel suo complesso è diventata il primo settore dell’economia italiana, B2Cheese è punto di riferimento nazionale per quella che è una filiera d’eccellenza del Made in Italy nel mondo.
La Fiera di Bergamo accenderà i riflettori su aziende, operatori che rappresentano al meglio l’intera filiera sui mercati nazionali e internazionali. Accanto alle aziende di produzione e di stagionatura, saranno presenti anche i settori collegati: dal food-tech alla logistica, dalla distribuzione alla consulenza, a cui si aggiungono associazioni di categoria, consorzi di tutela e istituzioni.
I numeri del mercato lattiero-caseario italiano -PWC (PDF)
PwC_Il-mercato-lattiero-caseario-italiano_B2Cheese10.06_compressed“Siamo orgogliosi di sostenere la terza edizione di B2Cheese, – ha detto Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste – un evento unico che celebra l’eccellenza casearia declinandola all’attenzione degli operatori professionali, italiani e, soprattutto, internazionali. Un’occasione che evidenzia quanto il lattiero caseario sia il vero punto di forza del sistema agroalimentare lombardo. Siamo la Regione che produce metà del latte italiano, che fa dell’innovazione e della ricerca di prodotti freschi sempre più innovativi un vanto di questo comparto. Che può contare, soprattutto, su 14 formaggi Dop, che contribuiscono al valore economico regionale per 1,4 miliardi di euro, pari al 78% dell’intera Dop economy lombarda. Con un valore al consumo che supera gli 8 miliardi di euro. B2Cheese è, quindi, una grande opportunità per discutere le sfide e le opportunità future di un settore sempre più apprezzato nel mondo che, come dimostrano i numeri positivi dell’export, vuole continuare a crescere”.
Il salone è nato dal business per il business e, come recita il suo payoff – From milk to market – coinvolge uno dei settori più strategici dell’agroindustria, con impatti fondamentali sull’economia in particolare delle aree interne e montane. Nell’anno in cui l’industria della trasformazione agroalimentare nel suo complesso è diventata il primo settore dell’economia italiana, B2Cheese vuole consolidarsi ulteriormente quale punto di riferimento nazionale per quella che è una filiera d’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Un progetto nato per ‘fare rete’ tra tutte le realtà collegate al lattiero-caseario.
Nel percorso di avvicinamento, B2Cheese 2024 ha tagliato lunedì 10 giugno un’altra importante tappa, con la presentazione del progetto e gli sviluppi delle collaborazioni nella prestigiosa sede a Milano City Life di PwC Italia, tra i partner dell’evento. Moderati da Alberto Gottardi, Vicepresidente Progetto FORME, sono intervenuti: Andrea Guerini, Senior Manager PwC Italia, che oltre a fare gli onori di casa, ha scattato la fotografia della filiera lattiero-casearia illustrando l’elaborazione dell’Ufficio Studi di PwC Italia (vedasi il file allegato); a seguire, hanno preso la parola: Paolo Zanetti, Presidente Assolatte, Giovanna Prandini, Presidente As.Co.Vi.Lo; Maria Cristina Crucitti, giornalista, fondatrice nel 2014 di The Cheese Storyteller; Armando Brusato, Presidente de la Guilde internationale des fromagers (Italie); Davide Lenarduzzi, Amministratore delegato Promoberg; Francesco Maroni, Presidente Progetto FORME e Associazione Cheese Valleys – Le Tre Signorie. Ha concluso gli interventi, sottolineando l’impegno di Regione Lombardia sul Primo Settore e confermando il sostegno e la bontà del progetto B2Cheese, Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste.
La scelta di allestire il salone a Bergamo (dal 2019, nel solco tracciato a partire dal 2015 da Forme, movimento scientifico-culturale a servizio dell’intero mondo lattiero-caseario) è stata fortemente voluta dagli organizzatori per promuovere e dare merito a un territorio, quello della Bergamasca, che, oltre ad avere una storica tradizione, detiene il primato continentale dei formaggi a denominazione di origine protetta, con ben nove Dop, a cui si sommano numerose altre eccellenze delle Cheese Valleys Orobiche, che abbracciano le province di Bergamo, Brescia, Lecco e Sondrio: da segnalare i Formaggi Principi delle Orobie, di Presìdi Slow Food emblematici, come lo Storico Ribelle, l’Agrì di Valtorta e lo Stracchino all’Antica delle Valli Orobiche, oltre ai prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) e alle Denominazioni Comunali (De.Co). Con un tale importante patrimonio, nel 2019 Bergamo ha ottenuto il riconoscimento di ‘Città Creativa Unesco per la Gastronomia’, sfociato poi nella fondazione, nel 2021, insieme alle Città Creative per la Gastronomia di Parma e Alba, del Distretto della Gastronomia Italiana. B2Cheese (così come Forme)è un progetto aperto, inclusivo, di scala nazionale e internazionale, e vede nella capacità di fare sistema la principale leva di sviluppo. In tale contesto, associazioni di categoria, consorzi di tutela e istituzioni possono trovare occasioni di partecipazione e di condivisione di progetti da mettere in rete con i propri stakeholders.
La Fiera di Bergamo accenderà i riflettori su aziende, operatori e stakeholder che rappresentano al meglio l’intera filiera sui mercati nazionali e internazionali. Accanto alle aziende di produzione e di stagionatura, saranno presenti anche i settori collegati: dal food-tech alla logistica, dalla distribuzione alla consulenza, a cui si aggiungono associazioni di categoria, consorzi di tutela e istituzioni. Ad oggi sono già oltre 130 le realtà che hanno aderito alla manifestazione, ma è facile prevedere che il dato crescerà ulteriormente nei prossimi mesi.
Quanto sia importante la filiera lattiero-casearia anche per il Pil italiano è emerso chiaramente durante l’intervento in cui Andrea Guerini ha illustrato i dati elaborati dall’Ufficio Studi di PwC Italia. “Il mercato lattiero-caseario italiano, e in particolare il segmento dei formaggi – spiega Guerini -, rappresenta un comparto altamente strategico per il Made in Italy, di cui detiene il primato per fatturato complessivo nell’industria alimentare con 19 miliardi di euro, di cui il 68% (circa 13 miliardi di euro) grazie ai formaggi. Un risultato importante se si considera il settore anche a livello europeo. Nel 2023, infatti, con una produzione di 1,2 milioni di tonnellate di formaggio, l’Italia si è posizionata al terzo posto nella produzione totale di formaggio in Europa, dopo solo Germania e Francia. L’Italia ha contribuito significativamente all’aumento della produzione europea, che si attesta oggi a +6% rispetto al 2018, e alla crescita dell’export dei prodotti sia intra-EU che extra-EU (31,3 miliardi di euro nel 2023). La trasformazione agroalimentare e l’innovazione tecnologica nel settore, inoltre, impatteranno positivamente sull’intera filiera. La terza edizione di B2Cheese rappresenta un punto di riferimento nazionale e internazionale per incontrare i principali attori del mercato e delle istituzioni, insieme alle associazioni di categoria più rappresentative, e confrontarsi sulle strategie di collaborazione in grado di generare valore condiviso nel lungo periodo e valorizzare un approccio di filiera in una prospettiva più ampia di sviluppo sostenibile”.
All’area espositiva si abbinerà un nutrito calendario di eventi collaterali,con convegni, workshop, concorsi, matching con buyers, operatori e fornitori di servizi anche internazionali, ma anche con momenti informali, più ludici e relazionali. Situazioni che favoriscono lo sviluppo di importanti relazioni tra le realtà espositrici e le filiere collegate. Da segnalare in tal contesto le collaborazioni ormai consolidate di B2Cheese con Italian Trade Agency (ICE), per un importante programma di incoming buyer internazionale, e con PwC Italia, organizzazione che offre servizi professionali alle imprese e che mette a disposizione le competenze e i servizi dedicati per le aziende del settore.
Finalissima concorso Guilde Internationale des Fromagers – Confrerie de Saint Uguzon – Italia
Tra le novità che caratterizzeranno l’edizione 2024, sicuramente molto importante è la finale del prestigioso Gran Premio del Formaggiaio, il concorso della Guilde Internationale des Fromagers – Confrerie de Saint Uguzon – Italia, che, dopo CIBUS nel 2022, ha scelto B2Cheese quale tappa italiana per valorizzare il lavoro dei formaggiai, premiando la loro creatività, professionalità e passione. Tema di quest’anno sono “I colori del latte”. Un’opportunità unica per i professionisti del settore (formaggiai, banconisti o rivenditori di formaggi) che vogliono mostrare la loro maestria, guadagnare riconoscimento a livello internazionale e contribuire attivamente alla promozione della cultura casearia. La finalissima nazionale sarà ospitata appunto a B2Cheese il 25 settembre prossimo, e il vincitore italiano nel 2025 si contenderà il titolo di Miglior Formaggiaio del Mondo al Mondial du Fromage et des Produits Laitiers di Tours, in Francia.
Convegni, formazione e work shop sui temi caldi del settore
La parte formativa e congressuale mette al centro temi di stretta attualità e di indirizzo legati ai prodotti caseari, come la generazione di valore lungo la filiera, coinvolgendo alcuni tra i principali attori della produzione, della distribuzione e delle istituzioni, insieme alle associazioni di categoria più rappresentative, fino alle tematiche ESG e della digital transformation.
Il calendario si apre mercoledì 25 settembre alle ore 11.00 in Sala Caravaggio con una tavola rotonda promossa da B2Cheese e Formaggi & Consumi, presenti i player del lattiero caseario (rappresentanti del comparto allevatoriale, dell’industria e della distribuzione, del mondo politico e dei consumatori) per confrontarsi sullo stato dell’arte di un settore in trasformazione. Oggetto di dibattitto, la valorizzazione del latte e dei suoi prodotti derivati dalla stalla allo scaffale, fino alle case degli italiani. Il settore lattiero caseario paga infatti il prezzo dell’inflazione, e non solo. Sono aumentati i costi di produzione, è salito il prezzo delle referenze a scaffale e i consumi hanno subito una frenata. Nel 2024 però, seppur con grandi elementi di incertezza, l’inflazione dovrebbe rallentare. Ecco allora alcune delle domande su cui la tavola rotonda sarà chiamata a confrontarsi: qual è il giusto prezzo del latte e come sostenere il settore agricolo? Come trasferire il valore lungo la filiera? Come gli italiani percepiscono formaggi e latticini? E come promuoverne il loro valore culturale, sociale ed economico in Italia e all’estero? Viste le premesse, è bene mettere in agenda sin da ora l’appuntamento. Tra gli appuntamenti, anche due eventi tematici a cura di PwC Italia, dedicati alla sostenibilità e alla digitalizzazione.
Visto l’alto gradimento ottenuto nelle precedenti edizioni, sono state confermate le due giornate feriali a ridosso del fine settimana, per consentire agli operatori un rientro “comodo” e/o di abbinare all’impegno professionale anche un soggiorno alla scoperta del territorio e dei produttori locali, come fatto da molti, in particolare stranieri, nei due precedenti appuntamenti.
Ultimo plus, ma non certo per importanza, è dato dalla Fiera di Bergamo: la moderna struttura è ottimale anche sotto il profilo logistico, essendo al centro di una delle macroregioni più importanti al mondo e della sua mobilità, collegata in una manciata di chilometri con l’autostrada A4 Milano-Venezia, la rete ferroviaria e l’aeroporto internazionale BGY “Il Caravaggio”, terzo scalo italiano per numero di passeggeri, che collega la Città dei Mille con oltre 140 destinazioni in tutta Europa, Nord Africa e Medio Oriente: caratteristiche che fanno la differenza per un evento internazionale.
“Quello della trasformazione casearia è un settore chiave per il food nazionale. Con 1,3 milioni di tonnellate di produzione annua, di cui la metà DOP e IGP, l’Italia è uno dei principali player mondiali del settore. La domanda mondiale di prodotti di qualità continua ad aumentare e il nostro paese è pronto a rispondere con un sistema produttivo che ha fatto della qualità normale quotidianità. Il nostro successo è certificato dei dati dell’export che cresce di anno in anno in modo costante. Negli ultimi 15 anni abbiamo più che raddoppiato il volume delle nostre esportazioni casearie che hanno raggiunto 600.000 t tonnellate per un valore prossimo di 5 miliardi di euro. Anche i primi tre mesi di quest’anno confermano le tendenze del passato. Ingredienti di questo successo sono tre: lavoro, lavoro, lavoro.”
Paolo Zanetti, Presidente Assolatte
“Ascovilo, l’associazione che raduna 13 consorzi di tutela vino della Lombardia, negli ultimi tre anni è stata protagonista in partnership con il Consorzio Tutela Grana Padano del progetto Nati per stare insieme volto a promuovere due importanti filiere agricole della Lombardia, il vino ed il formaggio. Gli eccellenti risultati ci hanno indotto a fare insieme un nuovo progetto (un podcast): Un viaggio in Lombardia – Sorsi e morsi. Molto si può fare anche a B2cheese se vi è il desiderio di promuovere i vini lombardi DOP e IGP e i formaggi italiani DOP avendo attenzione alla educazione dei consumatori affinché scelgano prodotti certificati e sostengano le nostre produzioni tradizionali”.
Giovanna Prandini, Presidente As.Co.Vi.Lo
“Strettamente collegato ai sistemi agricoli, il settore lattiero-caseario è destinato a essere protagonista di grandi cambiamenti, in termini di tecniche di allevamento, alimentazione e benessere animale, fino alla sostenibilità del packaging. La sensibilità di molti consumatori di nuova generazione sta via via evolvendo verso tematiche etiche e ambientali ed è sempre maggiore l’esigenza di conoscere e comprendere i processi produttivi del cibo. Sarà necessario farsi trovare pronti, in un’ottica di trasparenza, fornendo a chi consuma le informazioni necessarie per effettuare le proprie scelte di prodotto e di valore. Ad oggi la comunicazione nel nostro settore è in una fase embrionale, con risorse dedicate minime, ma per questa ragione dotata di potenziale elevatissimo. L’Italia ha un incredibile patrimonio di varietà casearie, a loro volta realizzate da numerosi produttori di ogni dimensione; un’apertura alla comunicazione avrà implicazioni positive a cascata su tutta la filiera, sia a livello nazionale che internazionale. La sfida dei prossimi anni sarà arrivare ad associare ad ogni prodotto il suo produttore, così come è ormai prassi consolidata nel mondo del vino. Si tratta di una partita collettiva che andrà giocata sulle peculiarità di ogni produttore e sulle sue capacità di innovarsi e rispondere alle nuove richieste del mercato”.
Maria Cristina Crucitti, giornalista The Cheese Storyteller
“Siamo molto orgogliosi di aver promosso già dal 2019 la prima fiera internazionale ‘business to business’ della filiera lattiero-casearia allestita in Italia. Lo abbiamo fatto in quella che è riconosciuta a livello mondiale quale capitale europea dei formaggi e da sempre ricca di tradizioni millenarie, valorizzando ulteriormente il territorio. Il nostro salone ha il merito di riunire e far incontrare – in una città simbolo per il settore e perfetta per la centralità logistica della sua Fiera – le aziende produttrici e i loro clienti, dai buyer alla grande distribuzione, passando per tutti gli operatori che gravitano attorno al pianeta lattiero-caseario. Tutte realtà che, mai come oggi, sono alla ricerca di prodotti di alta qualità e di nicchia, per valorizzare la propria offerta e soddisfare al meglio le richieste della rispettiva clientela, sempre più gourmand: prodotti d’eccellenza che hanno in B2Cheese la vetrina perfetta. Ringraziamo i produttori per le eccellenze (apprezzate sulle tavole di mezzo mondo) che portano in Fiera, ma ancor di più per condividere le loro storie, le loro radici, i loro valori, che sono la parte più nobile del nostro Belpaese. Stiamo verificando con piacere che, in base alle registrazioni già effettuate e all’interesse sempre più crescente tra le aziende, gli operatori e le realtà che a vario titolo sono componenti importanti del settore lattiero- caseario, il progetto B2Cheese raccoglie consensi sempre maggiori e trasversali. Questo ovviamente è motivo di grande soddisfazione per noi organizzatori, ma quello che ancor più ci rende soddisfatti è che tale consenso fa bene soprattutto all’intero ‘movimento’ della filiera lattiero-casearia, così vitale per l’economia e la promozione dell’Italia (e in particolare delle comunità montane) anche in chiave turistica e culturale”.
Davide Lenarduzzi, Amministratore delegato Promoberg
“Il settore lattiero-caseario italiano ha bisogno di un evento internazionale di riferimento verticale che, in due giorni, offra alle aziende la possibilità di soddisfare le essenziali esigenze commerciali e di valutazione del settore. Avrà importante spazio anche lo sviluppo tecnologico, B2Cheese darà al pubblico, agli utenti e ai buyer una visione a 360° del settore, delle novità e delle tendenze future”.
Francesco Maroni, Presidente Progetto FORME e Associazione Cheese Valleys – Le Tre Signorie
“Come scriveva un grande mistico, Non sei una goccia nell’oceano. Sei l’intero oceano in una goccia. E se la goccia è di latte, questo concetto ben si può ascrivere all’Italia e ai suoi formaggi. La nostra straordinaria biodiversità ci regala infatti prodotti tipici che non hanno uguali, una ricchezza custodita in ognuno di loro, nel proprio carattere, nella storia e nel profondo legame con il territorio in cui nasce. Secondo un’indagine (fonte Ruminantia) l’Italia ha circa 2.500 varietà di formaggi, di cui oltre 300 con un riconoscimento d’origine (tra DOP, IGP e PAT) e ben 53 DOP. Una ricchezza che è anche una fragilità perché i singoli molto spesso sono piccoli, e non sono in grado di affrontare da soli le sfide dei mercati. L’evoluzione tecnologica, la digitalizzazione, le complessità normative, le opportunità offerte dall’internazionalizzazione richiedono competenze integrate, risorse adeguate e una progettualità capace di fare rete”. Partendo da questa considerazione è nata una serie di progetti: nel 2015 FORME, il movimento culturale del lattiero-caseario italiano, aperto e inclusivo, e nel 2019, gli affianchiamo B2Cheese, una fiera con le idee chiare: totalmente verticale sul lattiero-caseario a 360°, concentrata sul business e sulle esigenze degli operatori, leggera nei costi ma ricca di opportunità, pensata per dare spazio a tutti, ai grandi come ai piccoli produttori, ai Consorzi, alle istituzioni, ai servizi e al cd Cheese Tech. Dallo scorso anno è l’unica fiera internazionale b2b dedicata al lattiero-caseario che si celebra in Italia, in un Paese che ha proprio in questo settore la sua industria più importante, con oltre 13 mld di fatturato e un peso determinante sul nostro export alimentare. A questi numeri si aggiungono le grandi ricadute sull’economia dei territori, il ruolo fondamentale svolto nelle aree interne e montane, il turismo, la ristorazione e tutte le filiere collegate.
Alberto Gottardi, co-fondatore di B2Cheese, vicepresidente Progetto Forme, CEO PG&W