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SOSTENIBILITÀ

A che punto è il food italiano nella sostenibilità? Lo rivela la ricerca Food Social Impact 

Il 42,9% delle aziende incrementerà gli investimenti green, il 71,4% ridurrà gli sprechi e il 53,6% impiegherà energia da fonti rinnovabili

In occasione dell’evento Food Social Impact “Green strategy – La sostenibilità come bussola per crescere”, presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, industria e distribuzione si sono confrontare su tematiche legate ad ambiente, nutrizione e persone in ottica di sostenibilità.
BNL BNP Paribas per la transizione energetica delle imprese italiane
Nello spazio dedicato all’Ambiente si sono analizzati i diversi aspetti della relazione Banca-Impresa ed in particolare si è approfondito come BNL BNP Paribas supporta le aziende del Food, sia dal lato operativo che finanziario con un particolare focus sulla sostenibilità. I cambiamenti in atto spingono tutti gli attori a rivedere le proprie strategie con nuovi modelli organizzativi e prodotti sempre più efficienti, personalizzati e con soluzioni end-to-end.


“Il food è uno dei settori trainanti il Made in Italy a livello internazionale e tra quelli dove la congiunzione banca-finanza e sostenibilità trova la migliore e più efficace applicazione. Nasce anche da questa consapevolezza la presenza di BNL BNP Paribas al fianco di Food Social Impact, dove portiamo la nostra expertise di Banca e di Gruppo, grazie a strutture di coverage settoriale e a team specializzati come il Green Desk, in grado di accompagnare gli imprenditori sia nei loro programmi di crescita sia nelle transizioni in chiave di sostenibilità”, commenta Mariaelena Gasparroni, Head of Corporate Banking BNL BNP Paribas.


Secondo Alessio Ancillao Head of GREEN DESK Italy, BNL BNP Paribas si impegna a promuovere la transizione energetica, realizzando nel mercato italiano le politiche e le ambizioni ESG di BNP Paribas. A tale proposito, la Banca si è recentemente dotata di un Green Desk. Una struttura specialistica dedicata a tradurre questa strategia in operazioni per i clienti del mondo Agricolo, PMI e Midcap. Con un’offerta flessibile e dinamica, BNL vuole affiancare al tradizionale financing anche la proposta di soluzioni end-to-end, servizi e prodotti che consentano alle aziende di intraprendere la transizione energetica come primo passo per un percorso verso la decarbonizzazione e la riqualificazione tecnologica degli impianti produttivi. La transizione energetica e la sostenibilità sono sfide che le aziende devono affrontare e vincere per competere sui mercati internazionali nel lungo periodo. Fare impresa in modo consapevole e lungimirante, creare impatto sociale oltre che sull’economia reale sarà, sempre più, un vantaggio competitivo determinante.

I risultati della ricerca sul futuro della sostenibilità per le aziende italiane


Secondo l’indagine “Sostenibilità. A che punto è il food italiano?” condotta da Food e presentata in anteprima all’evento, nei prossimi 3-5 anni la sostenibilità sarà proprio tra le principali sfide delle aziende al pari, se non addirittura più importante, della profittabilità e dell’innovazione, che occupano rispettivamente il secondo e il terzo posto nelle sfide di domani. Secondo gli intervistati, la creazione di una filiera di imprese sostenibili è frenata principalmente dall’aumento dei costi per materie prime ed energia (53,6%) e dalla mancanza di fondi (46,4%). In merito alle azioni di sostenibilità ambientale, nei prossimi 6 mesi il 42,9% delle aziende intende incrementare il livello degli investimenti green, adottando soluzioni di circular economy e riducendo gli sprechi (71,4%) e impiegando energia da fonti rinnovabili per i processi produttivi (53,6%). Inoltre, il 60,7% degli operatori presterà maggior attenzione alla selezione dei fornitori ed il 35,7% opterà per una ottimizzazione del comparto logistica e del magazzino. Molto si farà anche sul fronte del packaging con particolare attenzione ad imballaggi che prevedono l’utilizzo di materiali riciclati (60,7%). La sostenibilità si declina anche sulla popolazione aziendale attraverso il mantenimento dell’equilibrio vita-lavoro (53,6%) e benefit (50%), oltre alla gender equality su cui punta il 46,4% delle imprese. Volgendo lo sguardo alla sostenibilità in ambito nutrizionale il 53,6% delle aziende ritiene fondamentale comunicare, tramite l’etichetta, le certificazioni delle materie prime e gli ingredienti funzionali (50%). Infine, l’attenzione agli sprechi attraverso la donazione delle eccedenze vede l’impegno del 46,4% delle aziende, le quali includono anche soluzioni di vendita alternative (35,7%) e l’utilizzo di piattaforme digitali per gli invenduti (26,9%).


I vincitori dei Food Social Impact Awards


Nella cornice dello stesso evento, sono stati consegnati quattro Food Social Impact Awards negli ambiti: Ambiente, Nutrizione, Persone e Retail.

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Per la categoria Ambiente, è stato premiato il progetto No Label di Kraft Heinz per il brand Plasmon e l’impegno dimostrato verso la riduzione dell’impatto ambientale grazie all’eliminazione delle etichette degli omogeneizzati realizzati con il 100% frutta e un processo semplificato per la raccolta differenziata. I risultati ottenuti sono molteplici: 12.000 kg di carta risparmiati in un anno, miglior gestione dello smaltimento e forte spinta alla sostenibilità per il settore del baby food.
ASdoMAR si aggiudica l’Award dedicato alla Nutrizione grazie alla riduzione dell’olio di oliva nella scatoletta di tonno per un prodotto più salubre e antispreco. Il progetto di Generale Conserve è nato nel 2019, il formato ottimizzato da 60 g è stato lanciato nel primo trimestre 2023 con l’obiettivo di mantenere il liquido di conservazione e incentivarne l’utilizzo come condimento dai consumatori. L’azione messa in atto da ASdoMAR consente con solo 8 gr di olio di assicurare al prodotto gusto e qualità e scongiurare anche il possibile smaltimento scorretto dell’olio.
Il premio Persone è stato consegnato al Loacker Cocoa Farming Program per la collaborazione, il supporto e gli investimenti verso organizzazioni o cooperative in Costa d’Avorio ed Ecuador dedicate alla produzione di fave di cacao. Il programma ha sia incrementato la qualità e la produttività sia migliorato le condizioni socio-economiche degli agricoltori locali. Le persone coinvolte sono state formate su pratiche agronomiche sostenibili nonché sensibilizzate su l’empowerment femminile e il lavoro minorile. Inoltre, tra gli obiettivi futuri, Loacker mira ad utilizzare il 100% del cacao proveniente dal programma entro il 2030.
Infine, per la categoria Retail, il riconoscimento a Retrobottega, l’idea di Prezzemolo&vitale di creare una comunità di produttori e consumatori virtuosa, circolare e cosciente per mangiare e bere in modo consapevole e sostenibile. L’iniziativa, sviluppata dal 2023, supporta i piccoli produttori a crescere sul territorio preservando le materie prime e l’eccellenza artigianale locale. Infatti, grazie alla consulenza commerciale e produttiva, alla scelta del packaging e alle attività promozionali – secondo linee guida sostenibili – l’obiettivo è raggiungere una distribuzione totale bio ed ecocompatibile, oggi al 20% delle referenze.

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TM

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