È partita ufficialmente la campagna triennale di comunicazione e informazione dedicata al Limone di Siracusa IGP, promossa dal Consorzio di Tutela del Limone di Siracusa IGP, co-finanziata dall’Unione Europea e coordinata da CSO Italy.
Qualità, tradizione e zero spreco, i concetti alla base del progetto LemON – Limone di Siracusa IGP: cattura l’essenza della Sicilia! rivolto a Italia, Polonia e Romania in un triennio ricco di attività e appuntamenti.
In particolare, il piano di comunicazione integrata prevede attività digitali (social e influencer marketing), PR e Ufficio Stampa, B2B e B2C, una campagna TV in Italia e Out of Home nelle grandi stazioni di Milano e Roma, Lemon Tour sulla Penisola. E poi workshop e incontri B2B rivolti ai buyer della grande distribuzione e dell’horeca e per la prima volta anche una campagna TV in Polonia e Romania.
Alla fine del progetto (Marzo 2027) il Limone di Siracusa IGP “avrà parlato” a oltre 22milioni di Responsabili Acquisto in Italia e 11 milioni di giovani consumatori e trade di Polonia e Romania, per un totale di quasi 34milioni di persone, e generato un aumento di consumi pari a vendite aggiuntive di oltre 5milioni di euro.
Considerato uno dei prodotti di eccellenza nel patrimonio agroalimentare europeo, il Limone di Siracusa IGP rappresenta, con la base sociale del Consorzio, il 100% del prodotto certificato e si colloca in un’area da cui proviene il 32% della produzione italiana di limoni che è al secondo posto in Europa per quantità, dopo la Spagna. La qualità garantita dal disciplinare di produzione e l’attenzione al dettaglio tramandata in anni di esperienza, si traducono in un prodotto in grado di valorizzare le politiche di qualità dell’Unione Europea unendo alla comunicazione dell’eccellenza produttiva Made in Europe anche valori fondamentali come la sostenibilità ambientale e concrete strategie di lotta allo spreco alimentare.
Del Limone di Siracusa IGP, infatti, grazie alle modalità di produzione contenute nel disciplinare, si può mangiare tutto, anche la buccia. I diversi utilizzi in fase di trasformazione lo rendono un prodotto simbolo del “No-waste”. In questo senso la scelta di rivolgersi anche al mercato polacco e rumeno è motivata proprio dalla crescente consapevolezza e sensibilità verso il tema dello spreco alimentare che le politiche locali stanno promuovendo.