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Mer. Nov 13th, 2024

Nasce la birra Biova Cellini, frutto della trasformazione del caffè recuperato dalle capsule ammaccate durante il processo produttivo, che rinasce in una birra artigianale di alta qualità: oltre 10mila capsule altrimenti inutilizzabili, trasformate in 2.500 litri di birra. Un progetto di economia circolare di Cellini, la Contemporary Italian Roastery genovese, e Biova Project, azienda torinese che si concentra sulla trasformazione del surplus alimentare in valore aggiunto con un focus iniziale sulla creazione di birra artigianale dal pane invenduto.

“A Cellini da sempre piace pensare oltre, anche e soprattutto quando si parla di temi importantissimi come quello della sostenibilità. Come azienda, non ci sentiamo semplicemente chiamati a garantire il nostro impegno a un’economia il più possibile circolare: per noi l’attenzione alle tematiche ambientali è parte integrante della nostra strategia, nelle fasi produttive così come nella ricerca e sviluppo di nuove referenze da presentare ai nostri consumatori, per accompagnare a un consumo sempre più consapevole senza mai scendere a compromessi per quanto riguarda la qualità del prodotto finale”, commenta Giorgio Boggero, Ceo di Cellini.

“Andare oltre per noi è un impegno totale, che ci spinge tutti i giorni a metterci alla prova su tutti i possibili ambiti: dalla produzione alla comunicazione, dalla selezione dei chicchi verdi all’ossessione per la qualità organolettica che ogni singola miscela deve saper suscitare, fino ad arrivare ai nuovi prodotti che sviluppiamo e ai contesti in cui li presentiamo – spiega Gianluca Fausti, Cmo Cellini – E anche le nostre partnership parlano di questa forma mentis: insieme a Biova Project abbiamo voluto oltrepassare i confini classici della collaborazione nell’industry food&beverage e reinventare l’inizio e fine vita dei prodotti che facciamo”.

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